Magazine Italiani nel Mondo

Legge ad telefoninum

Creato il 05 gennaio 2011 da Albino

Qualche mio vecchio lettore ricordera’ le ultime parole famose che scrissi nel mio blog australiano qualche anno fa, all’uscita dell’iPhone in Giappone. All’epoca affermai che non ne avrebbero venduto nessuno, visto che in Giappone i telefonini facevano da anni tutto quello che faceva l’iphone, e molto di piu’.

Naturalmente mi sbagliavo, per vari motivi che non sto qui ad approfondire: all’epoca ho pensato troppo da occidentale, e anche troppo da ingegnere fidandomi solo delle specifiche tecniche. E poi non conoscevo bene l’apparecchio, non sapevo nulla della versatilita’ di un telefonino a tutto schermo che puo’ diventare quello che vuoi tu con il lancio di una semplice applicazione, ne’ avevo idea delle potenzialita’ dell’Apple Store. Ma chi avrebbe mai sospettato che l’iphone avrebbe cambiato il mondo in questo modo? Io no di certo, lo ammetto, e direi neppure le varie aziende di telefonia giapponesi che all’epoca l’hanno innegabilmente preso sotto gamba, e ora da leader dell’innovazione si trovano ad inseguire.

Oggi, a fine 2010, ci ritroviamo con il 60% del mercato degli smartphone giapponesi occupato dall’iphone. E basta salire in treno per vederlo, sono tutti a giochicchiare con prodotti apple. Non l’ipad, che in Giappone sembra non aver sfondato – gia’ i giappi in treno detestano quando i vicini buttano l’occhio sul loro telefonino, figurarsi con l’ipad che ha uno schermo cosi’ grande che appena lo accendi tutto il vagone si fa in coro i cazzi tuoi, a cappella proprio.

Non solo. Notizia di ieri, Apple e’ diventato il quinto produttore di telefonia in Giappone, una cosa incredibile in un paese che a livello tecnologico e’ sempre stato tradizionalmente ultranazionalista. E ora che Apple ha sfondato il mercato, il governo giapponese sembra essersi accorto che l’iphone vìola la legge in materia di filtri contro la pornografia per i minori. Quindi ha intimato Apple di provvedere a dotare gli iphone di filtro antipornazzo ai telefonini venduti ai minori, in ottemperanza ad una legge che non prevede sanzione, ma che viene generalmente seguita perche’ richiesto dalla polizia. Ecco un articolo a riguardo.

Ora, due considerazioni. Primo, non so se ve lo ricordate, ma se non ve lo ricordate sono ben lieto di rinfrescarvi la memoria io: il Giappone e’ per definizione, per antonomasia e anche un po’ honoris causa, la Patria del Pornazzo.

Cioe’, qui un minorenne che vuole guardarsi un porno ha solo l’imbarazzo della scelta, basta che acceda ad internet, che se permettete e’ molto meglio dei telefonini, ma a parte questo puo’ andare al primo Combini o al primo Donki, o se abita a Tokyo molto piu’ semplicemente ad Akihabara, e trovare tutto quello che vuole, pronto su scaffale. Ricordiamo che il Giappone e’ il paese dove vendono vibratori e costumini erotici a fianco di biscotti e patatine in certi supermercati. Cioe’: filtrare i telefonini, qui, che diavolo di senso ha?!

Secondo: si e’ mai vista al mondo una legge che non prevede sanzioni? Cioe’, se a violarla non si incorre in nessuna sanzione, seguirla che senso ha? Chi mai la potrebbe seguire una legge del genere?

No, non ditemi la risposta, ho capito, gia’ la so.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog