Al centro della mobilitazione la richiesta di un cambiamento netto della Legge di stabilità che secondo i sindacati non realizza quella svolta necessaria a rilanciare il paese, l’economia e l’occupazione.
“Questa legge di stabilità ancora una volta non affronta i problemi veri del Paese e il problema del lavoro e dei lavoratori ed è per questo che chiediamo che venga cambiata - ha spiegato Lillo Oceano segretario generale della Cgil di Messina - Per far ripartire il paese occorre restituire reddito ai lavoratori e ai pensionati e far ripartire il lavoro abbassando la tassazione sui salari e sulle aziende che reinvestono, combattere l’evasione e tassare le rendite. Solo così possiamo invertire la rotta e dare una speranza di futuro ai giovani e a chi ha perso il lavoro”.
Quattro i punti fondamentali sui quali i sindacati chiedono al Governo di modificare la Legge di stabilità: riduzione delle tasse per lavoratori e pensionati; rivalutazione delle pensioni; risposte e garanzie su Cassa integrazione e esodati; efficienza della spesa pubblica e stabilizzazione dei precari.
“Questa legge di stabilità così come presentata ha il solo obiettivo di stabilizzare il governo stesso - ha commentato Catania, commissario della Uil Messina - È importante partecipare allo sciopero e alla manifestazione indetti dai sindacati perché occorre dare un segnale chiaro al governo in direzione della redistribuzione delle risorse degli sprechi e delle rendite verso i lavoratori ed i pensionati”.