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Legge di Stabilità: la fiducia arriva alla Camera, dure critiche da parte dell’opposizione

Creato il 20 dicembre 2013 da Libera E Forte @liberaeforte

montecitorio

Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ha difeso l’impostazione della legge di Stabilità, che “è rimasta invariata e per la prima volta fornisce risorse all’economia aumentando gli investimenti e riducendo le tasse sulle famiglie”. Una legge, continua Saccomanni, che “rappresenta un punto di inversione rispetto alle finanziarie del passato e mantiene gli impegni assunti a livello europeo necessari per un Paese con alto debito”.

Il Partito democratico ha affermato che in questa Finanziaria ci sono le risposte più serie che potevano essere date a un Paese in difficoltà e alle classi sociali più deboli. I ministri Graziano Delrio e Dario Franceschini hanno confermato che il Governo sta lavorando per aumentare le detrazioni sulla Tasi in favore delle famiglie. Nella legge di Stabilità sono già previsti 500 milioni di euro per i Comuni, ma si stanno cercando le coperture necessarie per arrivare a circa 1,3 miliardi.

“Avremmo voluto fare di più” ma “va presa consapevolezza dei limiti entro i quali il Governo italiano si muove. Il Governo italiano, come tutti i governi, non ha potuto dare lo shock che gli imprenditori attendevano”: così il vice ministro all’Economia Stefano Fassina, che ha ricordato che “la battaglia è in Europa per cambiare una linea di politica economica insostenibile e che sta portando l’Eurozona come il Titanic sempre più vicino all’iceberg”.

Lorenzo Dellai, capogruppo di Per l’Italia alla Camera, ha parlato di “luci e ombre” nella legge e ha affermato che il Governo dovrebbe soffermarsi di più sulle cose che contano, mentre la deputata del Nuovo centrodestra Barbara Saltamartini ha detto: “Sosteniamo questo Governo e partecipiamo alla sua azione purché sia finalizzata alla crescita”.

Non sono però mancate dure critiche: Massimo Corsaro di Fratelli d’Italia ha chimato la legge un “marchettificio”, e rivolgendosi ai partiti di maggioranza ha chiesto: “Come fate ora ad andare in Europa a dirgli che ci sono persino le marchette agli orchestrali?”. Il deputato Stefano Borghesi (Lega nord) l’ha definita “scarsa, pessima e insufficiente”, soprattutto perché continuano ad “aumentare la spesa pubblica e le tasse per i cittadini” e con gli interventi previsti dall’esecutivo “la crisi la pagano i soliti noti del Nord”.

Per Gennaro Migliore, di Sel, il provvedimento arrivato all’esame dell’aula non si discosta dalle passate Finanziarie: “Berlusconi non c’è più ma il berlusconismo è vivo e lotta insieme a noi … è la solita vecchia farraginosa finanziaria con i soliti vizi e nessuna virtù”. “Questa manovra – ha continuato Migliore – arriva in un momento in cui la crisi ha devastato la vita di migliaia di persone, arriva in un momento che Confindustria ha definito una guerra e voi di fronte alla guerra avete alzato la bandiera bianca”.

Forza Italia ha accusato i vecchi compagni di partito e i membri del Governo di aver rinunciato a “dimissioni onorevoli e dignitose”. Per Mara Carfagna “L’Italia di oggi ha un premier che non è in grado di capire i problemi del Paese e non è in grado di attuare una politica economica efficace”.

Parole dure anche dalla grillina Laura Castelli che si è rivolta direttamente al presidente del Consiglio Enrico Letta, che si trovava a Bruxelles per il Consiglio europeo: “mentre lei pensa al panettone, ci sono famiglie che non hanno da mangiare nemmeno la notte di Natale. Voi siete privi di coscienza, fosse vivo Pertini vi avrebbe cacciato in malo modo. Presidente, questo governo è stato osservato, è stato pensato: ed è stato trovato mancante. Per questo non vi voteremo la fiducia”.

Marco Cecchini


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