Il provvedimento istituisce, per il 21 novembre, la Giornata nazionale degli alberi, durante la quale si terranno nelle scuole iniziative per diffondere una nuova cultura ambientale. Viene poi ripresa la legge del 1992, spesso disattesa, che imponeva ai comuni di mettere a dimora un albero per ogni bambino nato. Innanzi tutto l’obbligo è limitato ai comuni con più di 15.000 abitanti, ma con delle disposizioni ben precise: l’albero va piantato “entro tre mesi”; ogni comune dovrà censire, entro un anno, il proprio patrimonio di alberi e il sindaco a fine mandato deve redigere un “bilancio arboreo”. In più, per evitare che la legge sia ancora disattesa, viene creato presso il ministero un Comitato per lo Sviluppo del verde pubblico che monitorerà i comuni, ma li affiancherà anche nel realizzare gli obiettivi. Visto che in Italia nascono in media 520.000 bambini all’anno, è questo il numero approssimativo degli alberi che verranno messi a dimora.
Il Comitato poi guarderà sia al patrimonio storico che al futuro. Infatti tra i suoi compiti ci saranno quelli di “promuovere gli interventi volti a favorire i giardini storici” che sono uno degli atout dell’offerta turistica, nonché a “proporre un Piano nazionale che fissi criteri e linee guida per la realizzazione di aree verdi permanenti intorno alle maggiori conurbazioni e di filari alberati lungo le strade”, le cosiddette “green belt” nei nuovi quartieri cittadini. In più il Piano dovrà dare linee che “consentano un adeguamento dell’edilizia e delle infrastrutture pubbliche e scolastiche che garantisca la riqualificazione degli edifici, anche attraverso il rinverdimento delle pareti e dei lastrici solari e la creazione di giardini e orti, e il miglioramento degli spazi”.
L’idea della legge è che il verde urbano assorbe CO2 e abbassa la temperatura, specie d’estate facendo così risparmiare sui condizionatori. Di qui l’idea, oltre alle “green belt”, di favorire la trasformazione nelle città dei lastrici solari in “giardini pensili” e la nascita di “orti urbani” negli spazi lasciati liberi, e il “rinverdimento delle pareti degli edifici, sia tramite il rinverdimento verticale che tramite tecniche di verde pensile verticale”, in modo da favorire un abbassamento del calore degli edifici. I comuni, per realizzare tutto ciò, potranno ricorrere alla sponsorizzazione dei privati. In compenso il Comune potrà inserire “il nome, la ditta, il logo o il marchio dello sponsor all’interno dei documenti recanti comunicazioni istituzionali”.
(fonte Ansa.it)