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Legge stabilità: Governo pensa alla fiducia

Creato il 17 dicembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Il Governo starebbe pensando di ricorrere al voto di fiducia alla Camera per accelerare sulla legge stabilità. Il sottosegretario all’Economia Baretta, a Radio Anch’io, ha infatto dato come “possibile” il voto di fiducia a Montecitorio. La decisione però sarà probabilmente presa, almeno secondo Baretta, solo una volta visionato il numero degli emendamenti e quindi solo all’ultimo momento. I tempi stringono e il Governo punta ad approvare la legge stabilità entro il 23 dicembre.

La decisione starebbe maturando in seno ai continui rallentamenti nell’esame del disegno di legge da parte della Camera. La visione del testo della legge stabilità doveva infatti iniziare oggi, ma è stata spostata a domattina alle ore 08.30, con le votazioni sui singoli provvedimenti previste a partire dalle ore 15.00.

Le posizioni sulla legge stabilità dei singoli partiti rimangono comunque quelle già enunciate negli scorsi giorni. Ad attaccare è soprattutto Forza Italia, ora all’opposizione, che per bocca del capogruppo alla Camera Renato Brunetta, attacca parlando di “cose inenarrabili” in seno alla commissione Bilancio.

Il viceministro dell’economia Fassina, intanto. ha annunciato il ritiro di un emendamento che aumentava di due membri, per un totale di cinque, il numero dei componenti del Consiglio direttivo della Consob.

Nella notte la commissione bilancio, sotto accusa da parte di Brunetta, che ha parlato anche di ”marchette, provvedimenti ad personam per singole categorie, al fine di acquisire i consensi”, ha anche licenziato la proroga di un anno, quindi fino al 2017, per gli indennizzi per le aziende in crisi. Approvato inoltre l’emendamento che prevede una sanatoria per i contenziosi sui canoni e gli indennizzi per l’utilizzo di beni marittimi demaniali. Verrà inoltre istituito un unico archivio telematico nazionale per il Pra e la motorizzazione, la cui duplicazione era fonte di spreco di risorse.

Licenziato anche l’emendamento sull’applicazione dell’imposta sostitutiva al 12% sulla rivalutazione delle quote della banca d’Italia e il fondo taglia tasse per le imprese e lavoratori. La copertura arriverà dalle risorse recuperate dalla lotta all’evasione fiscale e dai risparmi della spending review. Via libera poi all’introduzione di un tetto di 300mila euro al cumulo tra redditi da pensione e da lavoro per i dipendenti pubblici. Questo tetto dovrà valere, inoltre, anche per i vitalizi, anche conseguenti a funzioni pubbliche elettive.

Appuntamento a domani, quindi, con l’esame del testo sulla legge stabilità da parte della Camera. Con l’ombra del voto di fiducia sempre più incombente sul dibattito parlamentare.


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