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Mentre il governo si appresta a varare la legge stabilità, prevista per il 15 ottobre, il Presidente del Consiglio Enrico Letta incontrerà mercoledì 9 ottobre a palazzo Chigi Rete Imprese Italia. Si apprende da fonti imprenditoriali. La delegazione sarà guidata dal presidente di Rete Imprese e della Cna Ivan Malavasi. Le opzioni sul tavolo della legge stabilità sono molte: patto di stabilità interno per investimenti, service tax sulla casa, taglio del cuneo fiscale (soprattutto per le imprese). La legge stabilità riguarda un piano economico di 3 anni, che dovrà necessariamente tenere conto delle deficienze strutturali dell’economia italiana e cercare di rafforzare la crescita, soprattutto con un rilancio dei consumi e dell’occupazione. ”Di cose da fare da domani mattina ce ne sono tante, prima tra tutte la legge di Stabilità”, ha ribadito oggi lo stesso premier Enrico Letta, perché ”il tempo perso in queste settimane pesa”, con un chiaro riferimento alla vicenda Berlusconi e alla nuova fiducia incassata, che ha fatto però perdere giorni preziosi al Governo. Oltre alla legge stabilità, infatti, si sta lavorando anche a un decreto d’urgenza per le misure immediate da prendere nei confronti del rientro dal deficit-pil, in modo tale da evitare una procedura d’infrazione Ue e il rifinanziamento della cassa integrazione, oltre a quello delle missioni internazionali. L’Iva non si toccherà, nemmeno nella legge stabilità, come afferma il ministro dell’economia Saccomanni “non c’è nessuna legge da fare. E’ un decreto di Berlusconi. Non c’è niente da fare”. Per coprire le nuove inevitabili esigenze finanziarie si punta nuovamente alle dismissioni e soprattutto al taglio della spesa pubblica. ”Non esistono tagli di spesa facile, la revisione va fatta con accortezza. Se andremo avanti chiederemo a Carlo Cottarelli, direttore del dipartimento per gli Affari fiscali e di bilancio del Fondo Monetario Internazionale. Intanto ora il governo Letta punta a varare la Legge stabilità, sperando che la fiducia appena incassata nelle Camera sia il beneplacito ad un’attuazione rapida dei provvedimenti di riordino economico e finanziario per i prossimi 3 anni.