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Legge Valore Cultura. Contributi statali e donazioni

Creato il 05 ottobre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
Legge Valore Cultura. Contributi statali e donazioni

Photo credit: Andrew and Annemarie / Foter / CC BY-SA

Le misure principali della Legge Valore Cultura, decreto legge recante disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei Beni e delle Attività Culturali, sono state messe online sul profilo slideshare di Palazzo Chigi, vediamo quali sono i contenuti. Il decreto legge è suddiviso in tre aree da “valorizzare”: abbiamo descritto la prima e la seconda in un altro articolo. La terza è quella intitolata “Valore a lavoro e risorse - Disposizioni urgenti per assicurare efficienti risorse al sistema dei beni, delle attività culturali”. Il provvedimento mette a mano a uno dei tagli più contestati della spending review sugli apparati di beni culturali, ovvero quello degli organismi collegiali, che vengono ritenuti necessari per decidere collegialmente l’utilizzo delle risorse del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Sempre nell’ottica dei contributi, è previsto un riordino delle procedure delle concessioni dei contributi statali attraverso un regolamento ispirato a criteri di pubblicità, trasparenza e imparzialità. Sarà anche più facile per eventuali contributori donare cifre al mondo della cultura: per le donazioni fino a 10mila euro si potrà usufruire di una mancanza di oneri amministrativi a carico del privato, della garanzia della destinazione indicata dal donatore e della piena pubblicità delle donazioni ricevute e del loro impiego.

Queste sono a grandi linee le aree prese in considerazione dal decreto legge Valore Cultura, nella speranza che la razionalizzazione dell’apparato da una parte e del rifinanziamento di organismi collegiali e il potenziamento di procedure di trasparenza e meritocrazia nell’elargizione dei fondi serva a rilanciare uno dei patrimoni più importanti del Paese, troppo spesso oggetto di tagli arbitrari e non adeguatamente sfruttato per rafforzare quel know how indispensabile alla valorizzazione artistica e culturale dei beni architettonici, culturali, musicali e artistici dell’Italia. Il provvedimento sembra agire un po’ in controcorrente con le intenzioni di tagli alla spesa, ma è solo il primo passo verso una completa ristrutturazione e un rifinanziamento globale del sistema cultura italiano.


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