Leggende di Siviglia: la Susona, che tradì il padre e fece esporre il proprio teschio, nel Barrio de Santa Cruz
Da Rottasudovest
Quando una serie televisiva è ben fatta, offre spunti di approfondimento
e idee di viaggi. In Spagna sta succedendo con Isabel, il serial dedicato da
TVE1 alla vita di Isabella di Castiglia: Burgos, Segovia, la Castiglia si
stanno proponendo come escursioni d'autunno, sulle tracce dei Re Cattolici (su Rotta a Sud Ovest se ne era già parlato in occasione del successo della prima
stagione).
Nell'ultima puntata i Re Cattolici sono sbarcati a Siviglia, dove hanno messo
ordine nelle dispute tra il Duca di Cadice e il Duca di Medina Sidonia e dove
sono entrati in contatto con la cultura lasciata da otto secoli di dominio
arabo (la ricostruzione dell'Alcázar!), prima di dedicarsi alla conquista di
Granada.A Siviglia sono entrati in scena nuovi personaggi, soprattutto femminili, che
avranno un ruolo importante nelle vicende andaluse dei Re Cattolici. Tra queste
c'è Susana ben Susón, una giovane cristiana,
di origine ebrea, che suo padre, il ricco commerciante Diego Susón offre a
Isabel, affinché faccia parte della sua corte, come segno di fedeltà alla sua
causa. La regina accetta volentieri la presenza della giovane tra le damigelle
a lei vicine e Susana inizia a guardarsi intorno, non disdegnando sguardi al
bello e infedele Fernando, alla ricerca di un buon marito. Nella serie Susana
viene presentata come una ragazza in buona salute e di buon cuore, fedele alla causa della
regina, cristiana devota, e non solo per convenienza, in quei tempi di grandi
pressioni contro gli Ebrei (non bisogna dimenticare che solo pochi anni dopo,
nel fatale 1492, i Re Cattolici li cacciarono dalla Spagna, privando il Paese
della loro abilità commerciale e della loro sapienza antica e causando la
diaspora sefardita, a cui tanto deve la cultura europea).
Quello che succederà poi, è la causa per cui ancora oggi Siviglia ricorda la
bella convertita. Intorno al 1481, nella Judería, il ghetto ebraico, iniziò a
prepararsi un complotto, una ribellione come rappresaglia alle angherie che gli
ebrei stavano sopportando dai cristiani. Le tensioni tra i fedeli delle due
religioni erano iniziate un secolo prima, con una strage di quasi 4mila ebrei,
e da allora non si erano mai risolte davvero, con il disprezzo dei cristiani
per gli ebrei e l'impossibilità di questi di affermarsi nei commerci senza
subire pesanti rappresaglie.
Dunque, a Siviglia si stava preparando una ribellione, per la quale gli ebrei
cercavano l'appoggio dei moriscos, i musulmani convertiti al cristianesimo. Una
delle riunioni di preparazione si tenne in casa di Diego Susón, uno dei leaders
della rivolta. E fu così che la bella Susana venne a sapere dei dettagli della
rivolta in preparazione. Allora era una giovane donna molto lodata per la sua
bellezza e, come lascia intravedere la serie Isabel, era anche ambiziosa, sognava
in un matrimonio che le offrisse una buona posizione sociale e il
riconoscimento che l'essere una convertita non le permetteva. In quel periodo
di riunioni e cospirazioni, si vedeva con un giovane hidalgo cristiano e fu
proprio la paura di perderlo, che perse lei. Venuta a sapere della rivolta,
Susana corse ad avvertirlo, affinché si salvasse, essendo i nobiluomini della
città il principale obiettivo dei ribelli. Ma l'amante si fece raccontare i dettagli
e quindi li raccontò al responsabile della sicurezza cittadina, Diego de Merlo,
che soffocò la sommossa ebraica ancora prima che si realizzasse. Tra gli
arrestati c'era ovviamente il padre di Susana, Diego Susón; imprigionati, gli ebrei furono
giustiziati pochi giorni dopo.
Consapevole dell'errore commesso, abbandonata dall'amante e dalla sua comunità,
che la considerava responsabile delle sue disgrazie, Susana cercò rifugio in un
convento di Siviglia, in cui rimase rinchiusa fino alla sua morte.
Nel testamento lasciò scritto che la sua testa fosse esposta, in segno di
ammonimento, su un chiodo, davanti alla porta di casa sua "e che rimanga lì
per sempre". Incredibilmente, così si fece e, fino al XVII secolo, il suo
teschio si trovava lì, in una via chiamata anche per questo calle de la Muerte.
Poi, si decise di sostituirlo con un azulejo, che ricorda il desiderio di
Susana, e di dare il suo nome alla strada.
Chissà quante volte turisti e sivigliani sono passati nella calle Susona, nel
Barrio de Santa Cruz; inizia nella deliziosa e ombrosa plaza de doña Elvira e si addentra nel Barrio, per poi terminare nei pressi della calle Agua, a ridosso delle mura dell'Alcazar; è una via stretta,
ombrosa, che si allarga in una graziosa plazuela, dalle prospettive molto amate dai turisti in vena di foto. S distingue dal resto delle stradine del Barrio solo per questa leggenda, che i sivigliani conoscono bene.
PS L'ultima puntata di Isabel ha introdotto anche un'altra figura di donna fatale, la bellissima Isabel de Solis, che divenne schiava cristiana e quindi ultima moglie di Mulay Hassan, la causa della guerra civile che consegnò il Regno di Granada ai Re Cattolici. Si parlerà anche di lei.
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