Magazine Cucina
Quando uno è giovane e pieno di passione legge Manuel Vázquez Montalbán, che facilita la fantasia sociale. Piacevole romanziere e buon cuoco, ha unito l'agile penna al mestolo in Ricette Immorali. Poi incuriosito passa alla Fisiologia del Gusto, cuiorsa opera di Jean Anthelme Brillat-Savarin, uno che passò la vita a scrivere saggi di diritto. Vissuto negli anni della Rivoluzione del 1789 e morto negli anni post-rivoluzionari, è diventato un mito, un monumento dalla sacralità che scomodato anche Balzac e Barthes. Il passo finale è Pellegrino Artusi, gastronomo (italiano) per antonomasia autore de La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene. Ogni ricetta fu il frutto di prove e sperimentazioni, si vede la matrice positivstica. Può essere considerato il padre della cucina nel nostro Paese, ma il suo manuale, chiamato da tutti semplicemente L'Artusi, è stato pubblicato nel lontano 1891 e nessuno pagò per la sua pubblicazione tanto che lui decise di farlo a spese. Ignorava di certo che le sue 790 ricette sarebbero diventate fondamentali per la cucina italiana; nel manuale si trovano non solo ricette ma anche spunti interessanti relativi ad igiene, pulizia e tecniche da utilizzare quando si cucina. La sua idea era di raccogliere le ricette della tradizione arricchendole della sua esperienza: ha dato vita a un manuale che, secondo alcuni, è stato in grado di unificare l'Italia molto più di come hanno fatto i Promessi Sposi. La "filosofia" artusiana è stata accolta a livello nazionale e ha dato vita a un vero e proprio codice culinario. Dimenticavo, il manuale è imperdibile ancora oggi.
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