«… il Paese, il villaggio, la città da cui vengo, dove sono nato, dove sono vissuto per quarantacinque, sessant’anni è stato conquistato, occupato, bombardato, incendiato, distrutto, ridotto in macerie e io, la mia famiglia mia sorella, cugina, zia, zio, nonni siamo stati arrestati, fucilati, stuprati, imprigionati, costretti a confessare, torturati perché confessassimo…»
da Leggere il vento di Dinaw Mengestu.
Scritto con grande empatia, Leggere il vento esplora profondamente la ricerca dell’amore e l’esperienza della perdita degli immigrati etiopi in America, ma non solo. E’ un romanzo sull’amore, sulla famiglia e sul potere dell’immaginazione. Un ritratto psicologico sulla più recente immigrazione in America. Un immigrazione insicura e alienata, costantemente in lutto per la perdita del proprio patrimonio culturale.
Da leggere, soprattutto per apprezzare la prosa precisa e sfumata di Mengestu che evoca personaggi, scene ed emozioni con una chiarezza davvero tonificante.