Leggere, in fondo, non vuol dire altro che creare un piccolo giardino all'interno della nostra memoria.
Ogni bel libro porta qualche elemento, un'aiuola, un viale, una panchina sulla quale riposarsi quando si è stanchi.
Anno dopo anno, lettura dopo lettura, il giardino si trasforma in parco e, in questo parco, può capitare di trovarci qualcun altro...
Leggere non è un dovere, né un amaro calice da bere fino in fondo con la speranza di chissà quali benefici.
Leggere vuol dire crearsi un proprio piccolo tesoro personale di ricordi e di emozioni, un tesoro che non sarà uguale a quello di nessun altro e che tuttavia potremo mettere in comune con altri.
(Susanna Tamaro, "Cara Mathilda)