Sapete, a volte mi viene da pensare. Lo so, incredibile.
Tanto più che adesso mi trovo in una fase "transitoria" della mia esistenza, più comunemente nota come "ferie", che aiuta a ponderare.
Una delle domande principali che mi faccio è "riuscirò a prolungare e sviluppare questo blog in maniera soddisfacente?", ma non mancano "Ma chi me lo fa fare?" e "A che scopo tutto questo?"
La risposta alla prima è "chi vivrà vedrà".
La seconda è "Nessuno, idiota masochista che non sei altro."
Alla terza faccio fatica a trovare una risposta accettabile.
Quando ho creato il Minuetto Express avevo in mente due obiettivi: trovare una valvola di sfogo per le mie opinioni cinematografiche (i muri dei cessi all'autogrill non mi bastavano più) e segnalare libri che da noi non esistono proprio.
Non perchè io sia Meglio degli Altri, in Missione per Conto di Dio, pronto a Illuminare le Masse Ignoranti.
Ma perchè in Italia non trovavo quello che cercavo.
Se le librerie del tuo Paese ormai somigliano più a negozi di giocattoli, se l'unico modo per leggere classici della fantascienza è pregare e rovistare tra le bancarelle in cerca di vecchi Urania (chè se aspetti le ristampe muori di vecchiaia), se gli editori ritengono la Fantascienza morta da 30 anni e preferiscono investire su ciofeche fantasy scritte coi piedi (un periodo oscuro conosciuto come "epoca d'oro del fantatrash", una miniera di risate a denti stretti), se solo a nominare la parola "e-book" ricevi sguardi divertiti e commenti sul profumo della carta, e soprattutto se nessuno scrive noir in cui robot e gorilla parlanti lottano contro alieni e mutanti...
... beh, sapete come si fa in questi casi. Se un servizio non incontra le tue aspettative, cambi servizio. Ed ecco perchè in libreria ormai ci entro davvero molto poco. Non solo spendo molto meno comprando su Amazon, su Bookdepository o su Play.com, ma trovo (quasi) sempre quello che cerco... e pure quello che non cerco. Ah, e quasi sempre in lingua originale. Perchè costa ancora di meno e in genere le traduzioni italiane non sono propriamente ottimali. Quindi mi sono detto: perchè non parlare di queste cose? Magari qualcuno si incuriosisce e prova a leggere qualcosa di nuovo. Magari lo compra pure seguendo il mio consiglio, perchè no? E così mi sono aggiunto ad una schiera di blog letterari "che non si accontentano". Un gruppo eterogeneo, con persone diversissime tra loro, ciascuna con le sue idee e i suoi principi, ma con un punto in comune: l'insofferenza per l'arretratezza tutta italiana in campo editoriale.
Parlare di libri inediti sperando di guadagnarci qualche rublo è praticamente un'utopia... tranquilli, ci sono stati alcuni promettenti risultati. E non solo economici, ma ne riparleremo a tempo debito. Lo "scopo" di questo rant è identificare i maggiori ostacoli alla mia "missione". Non sono pochi, e non sono facili da superare.
- L'Italia è un paese di bradipi analfabeti. Triste verità. Un lettore "forte" italiano legge dieci libri all'anno. Non voglio sapere quanto leggono le altre categorie più deboli.
- In Italia tutti Scrivono, Nessuno Legge. Per qualche strano motivo, abbiamo un surplus di Scvittovi convinti di possedere il Sacro Fuoco... e che non leggono niente di niente per non essere influenzati.
- Il genere fantastico in Italia non tira. I nostri scaffali horror contengono solo fotocopie di Twilight e l'inevitabile Stephen King. La fantascienza propone solamente ristampe di Dick e Asimov. E così via. Ma in fondo sono cose da ragazzini immaturi, come i fumetti o i videogiochi. Meglio leggere Fabio Volo, l'ultimo libro di Giacobbo, oppure Vespa, vero? Quella è vera letteratura.
- Le persone non si fidano a comprare online. Nel 2012, esistono ancora individui che hanno paura a fare acquisti in Rete. E non parlo di mia nonna, ma di persone "giovani" e teoricamente avvezze alle nuove tecnologie, tra i 18 e i 40 anni. Non so quale trauma infantile abbiano avuto. Sarebbe curioso scoprire quanti di questi individui sono pirati. Della serie, non mi fido a sganciare soldi, ma lo scarico volentieri.
- Le donazioni in Italia sono autentici miracoli. Dato che una larga fetta della popolazione ha paura a compiere transazioni digitali, i blogger non ricevono molte donazioni. Parlerò più avanti della questione, ma intanto faccio una domanda rivolta a certi elementi (chi ha orecchi per intendere...): se siete disposti a pagare un euro al giorno per un quotidiano, vi costa tanto sganciarne uno al mese per un blog che seguite con costanza? Cani.
- Leggere in Inglese è troppo faticoso. Non è vero. E' solo questione di abitudine, allenamento, ed elasticità mentale. Conoscere un'altra lingua è il primo passo per allargare i propri orizzonti. Non si impara in un giorno, ma procedendo gradualmente i risultati si vedono. Io ho imparato grazie ai Power Rangers, ai fumetti americani e ai videogiochi. Fino ai 18 anni ero in grado di leggere in maniera adeguata, con un dizionario a fianco. Ho cominciato a leggere libri interi (prima non mi fidavo molto) da circa quattro anni. E se ce l'ho fatta io...
- Gli e-book sono considerati stregonerie. Uccideranno i libri! Rovineranno tutto! Vuoi mettere col profumo della carta? Ma siete scemi? Spiegare a certe persone che i libri digitali sono un'alternativa al cartaceo, e che l'importante è leggere il contenuto, non la forma del libro, richiede una pazienza titanica. Non plus ultra, i prezzi degli e-book italiani sono autentici furti. 12,99 euro per un libro digitale sarebbe un affare? Ma infilatevelo nel culo, và.
Con tutti questi ostacoli, a che pro sbattersi per parlare di cose "nuove"? Quante persone come me esistono là fuori? E' possibile raggiungerle, oppure scrivere su un blog è come urlare in una stanza insonorizzata? E' possibile ricavare qualcosa dalla propria passione (come dovrebbe essere, in fondo) oppure ogni iniziativa è destinata a naufragare per la pigrizia dei lettori o per difficoltà tecniche? A volte sembra tutto un superfluo esercizio di autocompiacimento. Una battaglia contro i mulini a vento che interessa solo quattro gatti. E quando vedi che negli States esistono blog identici a questo, che propongono idee, concorsi, letture, e che ci guadagnano pure (e non poco, in alcuni casi), ti viene un pò di tristezza. Chè da noi farsi "pagare" per bloggare è considerato di cattivo gusto, alla stregua del phishing. Mistero. Non cerco il guadagno facile. Non cerco la fama. Voglio solo parlare di quello che mi piace, e condividerlo con gli altri. Perchè c'è chi se lo merita, c'è chi è stufo della solita sbobba, di essere preso in giro. Ed è per quelle persone che tengo duro, e che vado avanti a testa alta. A volte mi viene la tentazione di passare a scrivere completamente in inglese. Almeno avrei i numeri dalla mia parte: i lettori in lingua inglese sono tantissimi, in giro per il mondo. Chissà, prima o poi...