Il Comitato denuncia come l’evoluzione del Regime italiano abbia mutato l’assetto della Repubblica, nel senso di ridurre le sue massime istituzioni –nonostante l’autorevolezza e l’impegno delle personalità che le incarnano- a realtà suscettibili esclusivamente di un riconoscimento de facto perchè contrarie alla legalità costituzionale, europea e internazionale.
Nel rivendicare che le riforme economiche e sociali oggi poste al centro dell’agenda politica dalla crisi finanziaria costituiscono da trent’anni obiettivi intorno ai quali i Radicali hanno organizzato lotte istituzionali, in particolare referendarie, sabotate dalla partitocrazia, il Comitato riconosce al Governo Monti il merito di aver avviato, con la riforma delle pensioni e i primi provvedimenti di liberalizzazione, un processo che potrebbe portare, se perseguito con determinazione, alla rottura dei blocchi corporativi e anticoncorrenziali che soffocano da troppo tempo l’economia del Paese.
Il Comitato, altresì, ribadisce con forza che tale processo, come qualsiasi altra istanza riformatrice, non avrà alcuna possibilità di successo in assenza di un ritorno al rispetto del principio di legalità e dello Stato di diritto, dunque sino a quando non sarà restituito agli italiani il funzionamento del servizio giustizia, il cui totale collasso è stato confermato anche dalla recente relazione al Parlamento del Ministro della giustizia, vera e propria fotografia di uno Stato criminale.
Il Comitato impegna gli organi dirigenti a promuovere in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, chiedendo il sostegno delle associazioni territoriali e dei parlamentari radicali, manifestazioni e presidi ovunque sia possibile per rilanciare l’amnistia quale strumento indispensabile per una riforma strutturale del sistema giudiziario.
Di fronte all’incapacità del Parlamento di liberare gli operatori della giustizia dall’enorme arretrato di processi pendenti e fermare l’amnistia di classe delle 180 mila prescrizioni l’anno, considerato il permanere delle condizioni disumane cui è ridotta l’intera comunità penitenziaria, il Comitato auspica il successo di una campagna, anche di informazione, rivolta alle milioni di persone che avrebbero i requisiti per ricorrere alla Corte europea dei diritti dell’uomo a causa delle violazioni subite da parte dello Stato italiano. Rivolge, quindi, un appello ad avvocati e studiosi, anche europei, affinché rendano possibile la proposizione di decine, di centinaia di migliaia di ricorsi ad una giurisdizione europea.
Il Comitato impegna gli organi dirigenti a predisporre un dossier relativo alle inadempienze dell’Italia in materia di giustizia e carcere rispetto alle sentenze di condanna della Corte europea dei diritti dell’uomo, e di presentarlo al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa per la sorveglianza dell’esecuzione delle sentenze, come previsto dall’articolo 9 del suo Regolamento.
Il Comitato, infine, nel richiamare il valore della nonviolenza come, ad esempio, l’iniziativa in corso dei compagni radicali che chiedono l’istituzione del garante dei detenuti previsto dalle leggi della Regione Piemonte, sostiene i due giorni di sciopero della fame e della sete preannunciati da Marco Pannella e da porre in essere insieme alla popolazione carceraria.
Il Comitato, inoltre, presa conoscenza dei dati prodotti dal Centro d’ascolto dell’informazione radiotelevisiva con riferimento agli ascolti nei telegiornali e nei programmi televisivi andati in onda tra il 1 settembre 2011 e il 15 gennaio 2012, impegna gli organi dirigenti a predisporre rapidamente una richiesta di riparazione in favore dei cittadini per il lungo periodo in cui le iniziative dei Radicali sono state nascoste o deformate.
Impegna altresì gli organi dirigenti
- a sostenere gli oltre 3.200 cittadini che, nell’ambito della campagna “InformeRai”, hanno reclamato il loro diritto ad essere informati, depositando all’Agcom una loro denuncia contro la Rai per aver sottratto al dibattito e al confronto temi e questioni di evidente interesse e attualità;
- a formalizzare il ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo rispetto alla illegittima soppressione del diritto di tribuna.
Nell’immediato impegna gli organi dirigenti a proseguire l’azione finalizzata a sventare il condono delle sanzioni irrogate a partiti e candidati per la sistematica violazione delle norme sulla propaganda politica mediante affissioni abusive, condono che si ripete dal 1996 e che rappresenta un'ulteriore prova di quanto il processo elettorale e di formazione dell’opinione pubblica siafalsato alla radice, favorendo chi viola le leggi e punendo chi le rispetta.
Il Comitato sostiene e rilancia l’appello per l’abolizione del valore legale del titolo di studio e la liberalizzazione delle tasse universitarie, che ha visto di già aderire decine di autorevoli esponenti del mondo dell’accademia, così come la campagna per il diritto alla restituzione dei contributi silenti e le iniziative contro il ritardo dei pagamenti alle imprese.
Il Comitato, infine, ringrazia Oliviero Toscani per aver aperto e sostenuto con l’evento “Razza umana-Radicali” la campagna di autofinanziamento del Movimento, impegnando i componenti del Comitato stesso ed invitando associazioni e iscritti alla raccolta di contributi e iscrizioni che consentano la realizzazione degli obiettivi politici.
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