La Lega nord dice che non è razzista. Chi afferma il contrario viene apostrofato di buonismo. Vediamo chi ha ragione.
La campagna elettorale della Lega che vede Nicoletta Spelgatti candidata sindaco, ha come frase di battaglia la seguente: “Prima gli aostani”. Prima di chi? Secondo i seguaci di Salvini i cittadini che hanno la residenza e pagano le tasse si dividono in una ulteriore graduatoria: chi è nato qui da generazioni e chi no. Primi e secondi. La differenza dunque si basa esclusivamente sulla base etnica e non è forse sulla presunta superiorità di una presunta razza che si fonda il razzismo? In questo caso i diritti basilari come la casa, non sono di tutti gli esseri umani che contribuiscono allo sviluppo di una comunità, ma appartengono in primis a chi detiene determinate caratteristiche. A chi c’era già da prima. La Valle d’Aosta è stata redarguita dall’Europa per non essere così accogliente come dice di essere, ma ai leghisti ancora non basta. Fanno finta di non sapere. Per avere un minimo di aiuto sociale, secondo loro, occorrerebbe essere residenti per otto anni (legge che era in vigore ed è stata cambiata proprio perché fuori dalle direttive europee), prima i doveri e poi i diritti. Per la Lega gli esseri umani, se non appartengono al territorio da generazioni, non hanno diritti, solo doveri e poi ancora se ne parla. Difficile non vedere l’impronta del razzismo in questa affermazione. Un razzismo ancora più bieco in quanto strumentale alla vittoria elettorale. Ancora più disgustoso in quanto dirotta la fragilità verso altra fragilità per favorire politici che fragili non sono.
La Lega ha dato ampio esempio di quanto sia corrotta e amorale. Se poi vogliamo concludere con i numeri c’è da sapere che nell’intera graduatoria per l’assegnazione delle case popolari solo il 12% è assegnato agli extracomunitari. Persone che lavorano e che, pagando le tasse, contribuiscono al benessere collettivo. La Spelgatti non sa che le case popolari ad Aosta sono state riempite da extraregionali quali i veneti e i calabresi, dunque, secondo la sua logica di salvaguardia del territorio da invasioni straniere, non sarebbero dovute andare a loro? O solo ai veneti? E comunque dopo le coppie miste con un autoctono? E comunque prima, se lo straniero era del nord? Questo per dirvi che a seguire certi “ragionamenti” si rischia la follia. E la Storia ci ha insegnato dove porta.