Guardandomi intorno ho trovato set molto belli e costosi, set decisamente originali, set più o meno economici. Tra questi ultimi emergono i "piccoli combattenti" di Guerre Stellare. O come amano chiamarli i loro ideatori dalla Lego i Microfighters di Star Wars.
Con poco più di nove euro ci si porta a casa dei modellini solidi, semplicisticamente dettagliati, molto giocabili, divertenti da montare e con delle minifigures (termine ormai associato indissolubilmente a quelli che una volta erano, molto semplicemente, gli omini Lego). Per chi fosse datato come me: una volta c'erano gli omini gialli, ora ci sono di tutti i colori e di tutte le forme. Gli omini gialli sono rimasti relegati nei set proprietari Lego d'ispirazione a Lego City, in tutti gli altri troviamo Ninja, Chima, Supereroi, e chi più ne ha più ne metta, ognuno con il suo bel colore originale.
Il mondo di Star Wars non poteva essere da meno, anzi è proprio uno dei maggiori cavalli di battaglia dei danesi.
Ecco quindi che dalle porte della fabbrica sita nella piana del nord Europa, bagnata su tre lati dal mar, vengono recapitati in tutto il mondo miliardi di mattoncini in stile Impero. Quello dei Sith si intende.
La prima serie, sì perché ne è già uscita una seconda, comprende sei soggetti. Io ho deciso di possedere solo quelli che mi piacciono veramente e quindi ne ho presi quattro. Gli altri due contenevano un veicolo di terra guidato da un clone classico ed una navicella con droide annesso.
Quelli che ho preso sono:
Il Millennium Falcon, un pezzo da novanta, nonostante la sua ridotta dimensione è ricco di dettagli ed il piccolo Han Solo è spettacolare
Tie Interceptor, dotato di ali mobili e di disco rotante sul fronte, con il pilota bellissimo con il casco nero rimovibile.
Non pensavo, ma sono veramente belli, curati e giocabili anche da bambini più piccoli.
Come detto è già uscita la seconda serie di questa linea. Sono cinque veicoli, questa volta, di cui almeno tre decisamente interessanti. Forse ne riparleremo.