Secondo una ricerca inglese, deve essere non un secondo di più di 21 minuti, perché al ventiduesimo si litiga. I motivi? C'è solo l'imbarazzo della scelta.
Una notizia confortante, perché, quando guido io e lei mi siede accanto, si litiga di più di quanto non accada a ruoli invertiti. Ora, a me tocca guidare nei viaggi lunghi, a lei capita di farlo in quelli brevi, e quindi ecco spiegato l'arcano: non è che lei sia più brava di me nella guida, è che quando guida lei non c'è tempo per litigare.
Vediamo i motivi di lite, secondo la ricerca inglese.
- "Ecco ti sei perduto, pirla!", 44%. A noi non accade, non perché non mi perda, lo faccio con costanza da 40 anni a questa parte, semplicemente lei se ne è fatta una ragione.
- Litigio alla ricerca di un parcheggio, 37%. Si, questo mi torna: lei vede subito il posto miracolosamente libero nel muro compatto di auto parcheggiate, io devo passarci accanto. Basta aggiungere l'impazienza di scendere dall'auto dopo un lungo viaggio e il litigio è confezionato.
- "Guidi troppo veloce" (34%), "Sei troppo vicino all'auto davanti!" (24%), "Sei troppo aggressivo!" (17%). Queste ci sono tutte nei nostri viaggi. Per fortuna ci manca invece il "Backseat driving" (20%), consigli e rimproveri continui da parte di chi affianca il guidatore.
- Poi c'è il capitolo distrazione: "Smettila con la radio!" (20%). Non vedo l'uso del telefonino, nella lista della ricerca inglese. È un difetto che devo riconoscere, nonostante abbia visto l'angosciante film "Sette anime".
- Ultimo: gestione del riscaldamento (15%) e dell'aria condizionata (14%): se a letto discutete sulla condivisione delle coperte, autentico dramma delle stagioni di passaggio, vi capiterà anche di accapigliarvi in auto, per il controllo delle manopole di regolazione del condizionatore. C'est la vie.
[Nell'immagine: Rosario Dawson, la Emily Posa di Sette anime. Era anche nel mitico Sin City.]
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