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Lentiggini

Creato il 07 novembre 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

In un tempo perduto, vi era un ragazzo capace di grandi cose.
Di animo nobile, simpatico e buffo, amava il prossimo come se fosse suo fratello, tant’è che veniva chiamato Cuore, tuttavia era privo di un qualcosa che lo rendeva incompleto. Difficile stabilire il vuoto, poteva trattarsi di tutto poiché a pelle si sentiva in ottimo stato.

Un dì la pioggia non smetteva di cadere ed il giovane se ne stava seduto sotto il porticato fissando l’orizzonte, quand’ecco giungere una figura fischiettante. Subito Cuore gli andò incontro per accertarsi chi fosse quell’individuo, e fu in quel istante che tutto cambiò. Ai suoi occhi si presentò un giovane dai rossi capelli e piccole lentiggini sulle guance, in mano reggeva un flauto traverso e nel fianco un fioretto.
I due si guardarono a lungo, immobili sotto la pioggia, poi Cuore cadde a terra in ginocchio, calde lacrime gli colavano sulle guance ed emetteva flebili singhiozzi. Il rosso sorrise, si inchinò e afferrandogli la mano lo fece rialzare.

Poi se ne andò, voltandosi indietro per un attimo poco prima di sparire dietro alla boscaglia.
Cuore rimase li, fermo fissando la mano che fino ad un’attimo prima era stretta in un caloroso abbraccio. Il suo petto era come un tamburo che non smetteva di suonare, ma non vi era rumore, intorno a lui vi era pace, il tempo sembrava fermo. Fu il tocco di suo padre che ruppe quel momento, Cuore sembrò svegliarsi da un sogno, dimenticandosi ciò che accadde.
Passarono alcuni giorni prima che Rosso ricomparve. Fu in una giornata di sole, Cuore danzava assieme agli altri ragazzi nel momento in cui arrivò in sella ad un bufalo nero.
Cuore fu pervaso da una serena allegria diversa da quella provata sin allora, si sentiva bene, più non sapeva dire. Andò così incontro a quel strano ragazzo, che porgendogli nuovamente la mano lo fece salire in groppa all’animale.
Arrivarono in una radura nella quale si distesero mano nella mano. Fu li che accadde, i mignoli si incatenarono e il buio regnò!
Nel centro di quell’oscurità vi erano due luci, i corpi nudi dei ragazzi che brillavano di un energia endogena.
Silenzio e stasi, poi una voce.

Voi siete le due metà, l’uno completa l’animo dell’altro. La gioia di uno placa la malinconia dell’altro, un corpo caldo ed uno freddo che trovano il giusto equilibrio.
Io sono il vostro cupido, potrei distruggervi ma non è ciò che voglio. Amatevi, siate felici e poi spegnetevi.
Andate ora, la vostra storia ha inizio nella neve.

Detto ciò le due figure si baciarono e l’oscurità si piegò come un foglio che viene accartocciato lasciando spazio ad un paesaggio innevato.


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