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Leonard Cohen tradotto da Iannozzi Giuseppe

Creato il 21 novembre 2010 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

tradotto da Iannozzi Giuseppe

Ciao, Marianne

Vieni alla finestra, tesorino
mi piacerebbe provare a leggerti la mano
Un tempo mi credevo una sorta di zingarello
prima che da te mi lasciassi portare a casa

Ciao, Marianne
E’ ora di ricominciare
a ridere e piangere e piangere e ridere
di tutto ciò

Lo sai che amo vivere con te
però mi fai dimenticare davvero tante tante cose
Dimentico di pregare per gli angeli
e così gli angeli dimenticano di pregare per noi

Ci siamo conosciuti ch’eravamo quasi giovani
giù vicino al parco dei lillà appena sbocciati
Ti aggrappavi a me come a un crocifisso
mentre in ginocchio attraversavamo l’oscurità

Tutte le tue lettere dicono che mi sei vicina ora
Allora perché mi sento così solo?
Me ne sto su questo scoglio e la tua sottile ragnatela
lega la mia caviglia a un sasso
Adesso ho bisogno del tuo nascosto amore
Sono freddo come la lama d’un rasoio nuovo
Te ne sei andata quando ti ho raccontato ch’ero curioso
Non hai mai detto che ero coraggioso

Oh, sei davvero tanto carina
Capisco che te ne sei andata e hai cambiato il nome di nuovo
E proprio quando ho scalato l’intera parete montagnosa
per lavar le mie palpebre nella pioggia

I tuoi occhi, dimentico i tuoi occhi
Il tuo corpo è a casa in ogni mare
Com’è che hai dato tue notizie a tutti
quando dicevi ch’era un segreto solo per me?

Ciao, Marianne
E’ ora di ricominciare
a ridere e piangere e piangere e ridere
di tutto ciò

(from “Songs of Leonard Cohen”)

Hey, non è un modo per dire addio

Ti amavo nel mattino
I nostri baci intesi e caldi
I tuoi capelli sul cuscino
Come un’assonnata aurea bufera
Molti hanno amato prima di noi
So che non siamo una novità
Nelle città e nelle foreste
sorridevano come me e te
Ma adesso esistono le distanze
ed entrambi ci dobbiamo metter alla prova
I tuoi occhi sono indulgenti nel dolore
Hey, non è un modo per dire addio

Non mi sto guardando intorno per un’altra
Mentre vagolo nel mio tempo
Cammina con me fino all’angolo
I nostri passi faranno sempre rima
Sai che il mio amore se ne va con te
come il tuo amore resta con me
E’ solo il modo che cambia
come la riva e il mare
Ma non parliamo d’amore o di catene
E di cose che non possiamo slegare
I tuoi occhi sono delicati nel dolore
Hey, non è un modo per dire addio

Ti amavo nel mattino
I nostri baci intesi e caldi
I tuoi capelli sul cuscino
Come un’assonnata aurea bufera
Molti hanno amato prima di noi
So che non siamo una novità
Nelle città e nelle foreste
sorridevano come me e te
Ma non parliamo d’amore o di catene
e di cose che non possiamo slegare
I tuoi occhi sono indulgenti nel dolore
Hey, non è un modo per dire addio

(from Songs of Leonard Cohen)

Il motivo per cui scrivo

Il motivo per cui scrivo
è creare qualcosa
di bello come te

Quando sono con te
voglio essere il tipo d’eroe
che volevo essere
quando avevo sette anni
un uomo perfetto
che uccide

(from “Selected Poems, 1956 -1968”)

Non devi amarmi

Non devi amarmi
solo perché
sei tutte le donne
che ho mai voluto
Sono nato per seguirti
ogni notte
mentre sono ancora
i molti uomini che ti amano

Ti incontro a una tavola
Prendo il tuo pugno fra le mie mani
in un solenne tassì
Mi sveglio da solo,
la mia mano sulla tua assenza
all’Hotel Discipline

Ho scritto tutte queste canzoni per te
Ho consumato candele rosse e nere
la cui forma era d’un uomo e d’una donna
Ho sposato il fumo
di due piramidi di legno di sandalo

Ho pregato per te
Ho pregato che mi amassi
e che non mi amassi

(from “Selected Poems, 1956 -1968”)

Ho provato a lasciarti

Ho provato a lasciarti. Non lo nego. Ho chiuso il libro della nostra storia almeno cento volte. Mi svegliavo ogni mattina al tuo fianco.

Gli anni passano. Perdi il tuo orgoglio. Il bimbo piange, così non puoi uscire. E tutto il tuo operato è giusto ai tuoi occhi.

Buonanotte, mia dolcezza. Spero tu sia soddisfatta. Il letto è un po’ stretto, ma le mie braccia sono spalancate. E qui c’è un uomo che si dà da fare ancora per il tuo sorriso.

(from “The Energy of Slaves”)

Il vero amore non lascia tracce

Come la nebbia non lascia ferite
sul verde cupo della collina
così il mio corpo non lascia ferite
su di te e non lo farà mai

Oltre le finestre nel buio
i bambini vengono, i bambini vanno
come frecce senza bersaglio
Come manette fatte di neve

Il vero amore non lascia tracce
se tu e io siamo una cosa sola
si perde nei nostri abbracci
come stelle contro il sole

Come una foglia che cade
rimane un momento sospesa nell’aria
così la tua testa sul mio petto,
così la mia mano su i tuoi capelli

E molte notti resistono
senza luna, senza una stella
Così resisteremo noi
quando uno di noi sarà via lontano

Il vero amore non lascia tracce
Se tu e io siamo una cosa sola
si perde nei nostri abbracci
come stelle contro il sole

(from “Death of a Ladies’ Man”)

Lasciami ballare fino alla fine dell’amore

Lasciami ballare fino alla tua bellezza
con un violino infuocato
Lasciami ballare oltre il panico
finché non sarò raccolto tutto d’un pezzo
Sollevami come un ramo d’ulivo
e sii la mia colomba verso casa
Lasciami ballare fino alla fine dell’amore

Lasciami vedere la tua bellezza
quando i testimoni se ne saranno andati
Lasciami sentire che ti muovi
come fanno a Babilonia
Mostrami lentamente ciò di cui io solo
conosco i limiti
Lasciami ballare fino alla fine dell’amore

Ora lasciami ballare fino alle nozze
lasciami ballare ancora e ancora
Lasciami ballare molto teneramente e
lasciami ballare a lungo
Siamo entrambi al di sotto del nostro amore
siamo entrambi al di sopra
Lasciami ballare fino alla fine dell’amore

Fammi ballare fino ai bambini
che chiedono di venire al mondo
Fammi ballare oltre le cortine
che i nostri baci hanno consumato
Adesso tiriamo su una tenda per riparo
anche se ogni filo è strappato
Lasciami ballare fino alla fine dell’amore

Lasciami ballare fino alla tua bellezza
con un violino infuocato
Lasciami ballare oltre il panico
finché non verrò raccolto tutto d’un pezzo
Toccami con la tua nuda mano
o toccami col guanto
Lasciami ballare fino alla fine dell’amore

(from “Various Positions”)

Ritorno da te

Forse mi fa ancora male,
non riesco a porgere l’altra guancia.
Ma sì, ti amo ancora;
è solo che non riesco a parlare.
Ti ho cercata in ogni altra
e anche loro mi hanno chiesto di farlo;
vivevo da solo ma ero solo di
ritorno da te

Chiudono la fabbrica proprio ora
quando scadono tutte le cambiali;
e i campi sono sotto chiave
anche se la pioggia e il sole li attraversano.
E la primavera inizia ma poi si arresta
nel nome di qualcosa di nuovo;
e tutti i miei sensi insorgono contro questo
ritorno da te

E ora pronunciano la mia sentenza
e io so che cosa dovrò fare;
un altro miglio di silenzio mentre
ritorno da te

Ci sono tanti nella tua vita
e tanti ancora ci saranno.
Visto che sei una luce splendente,
ci sono tanti che vedrai.
Ma devo superare l’invidia
quando scegli i pochi preferiti
che hanno lasciato il loro orgoglio sull’altro lato del
ritorno da te

Persino tra le tue braccia so
che non lo capirò mai bene;
neppure quando ti chini
per offrirmi conforto nella notte.
Devo avere la tua parola su questo
o niente di tutto ciò è vero
e tutto quel che ho detto era solo in cambio del
ritorno da te

(from “Various Positions”)

Non c’è alcuna cura per l’amore

Ti ho amata per tanto tanto tempo.
So che quest’amore è reale.
Non importa perché sia andato tutto male.
Ma ciò non mi fa sentire in modo diverso.
E non posso credere che il tempo possa guarire la ferita di cui parlo
– Non c’è alcuna cura, non c’è alcuna cura, non c’è alcuna cura
per l’amore

Ti desidero ardentemente, bambina.
Non posso fingere che così non sia.
Ho bisogno di vederti nuda nel corpo e nel pensiero.
Ti ho presa come un’abitudine e non ne avrò mai abbastanza
- Non c’è alcuna cura, non c’è alcuna cura, non c’è alcuna cura
per l’amore

Tutte le astronavi attraversano il cielo,
i libri sacri completamente aperti,
i medici lavorano giorno e notte,
ma non troveranno mai e poi mai quella cura per l’amore:
- né un siero né una droga –
non c’è nulla di abbastanza puro che possa guarire l’amore.

Ti vedo nella metropolitana e ti vedo sull’autobus.
Ti vedo distesa con me e ti vedo svegliarti.
Vedo la tua mano, vedo i tuoi capelli, i tuoi braccialetti e la tua spazzola.
E ti chiamo, ti chiamo, ma non chiamo abbastanza dolcemente.
- Non c’è alcuna cura, non c’è alcuna cura, non c’è alcuna cura
per l’amore

Sono entrato in questa chiesa vuota
- non avevo altro posto dove andare -
quando la voce più dolce che avessi mai udito
è giunta sussurrando alla mia anima.
Non ho bisogno d’essere perdonato perché ti amo così tanto.
Lo si legge nelle scritture, è scritto là col sangue.
Ho persino sentito gli angeli che lo proclamavano da lassù
- Non c’è alcuna cura, non c’è alcuna cura, non c’è alcuna cura
per l’amore

(from “I’m your man”)

In attesa del miracolo

Ho aspettato, piccola,
ho aspettato giorno e notte.
Avevo perso la cognizione del tempo.
Ho rovinato metà della mia vita aspettando.
Sono arrivati molti inviti
e so che alcuni venivano da te
ma io aspettavo
il miracolo a venire.

So che tu davvero mi amavi
ma, vedi, le mie mani erano legate.
So che deve averti ferito,
deve aver ferito il tuo orgoglio
restare sotto alla mia finestra
con la tua trombetta e il tuo tamburo
mentre aspettavo
il miracolo a venire.

Perciò non ti piacerebbe, piccola.
Non ti piacerebbe qui.
Non c’è molto da divertirsi
e i giudizi sono severi.
Il maestro dice che è Mozart
ma sembra musicaccia per ragazzini
quando aspetti
il miracolo a venire.

Aspettare il miracolo
non c’è rimasto altro da fare.
Non ero così felice
dalla fine della seconda guerra mondiale.
Non rimane altro da fare
quando capisci che sei stato fregato.
Non rimane altro da fare
quando elemosini una briciola.
Non rimane altro da fare
quando devi continuare ad aspettare,
ad aspettare il miracolo a venire.

Ti ho sognata, piccola.
E’ accaduto proprio l’altra notte.
La maggior parte di te era nuda
ma parte di te era luce.
Le sabbie del tempo cadevano
dalle tue dita e dal tuo pollice
e tu aspettavi
il miracolo a venire.

Sposiamoci, piccola,
siamo stati soli per troppo tempo.
Siamo soli insieme,
vediamo se siamo così forti.
Facciamo qualcosa di folle,
qualcosa di assolutamente sbagliato
mentre aspettiamo
il miracolo a venire.

Non rimane altro da fare
quando capisci che sei stato fregato.
Non rimane altro da fare
quando elemosini una briciola.
Non rimane altro da fare
quando devi continuare ad aspettare,
ad aspettare il miracolo a venire.

Quando sei caduto sulla strada maestra,
e stai disteso nella pioggia,
e ti domandano come va,
ovviamente dici che non puoi lamentarti –
se ti mettono sotto torchio per avere notizie
è allora che devi cucirti la bocca:
dì solo che sei là fuori ad aspettare
il miracolo a venire.

(from “The Future”)

A una compagna di studi

Ho pensato tantissimo a te.
Ci penso tuttora.
Sedevi immobile,
le mani intrecciate sul grembo
come una scolaretta.
Ti è stato concesso di piangere
perché hai mantenuto fede al tuo dolore.
Ti ho vista oggi
seduta nello stesso modo,
le stesse lagrime sulle tue guance,
come se mai ti fossi mossa
in tutti questi anni:
lo stesso brutto mal di testa
nell’occhio destro,
la stessa mosca
che cerca di fecondare le tue labbra.
Vecchia amica, sei un casino
sotto ogni punto di vista
eccetto quello dell’amore.

(da “Uncollected Poems”, Jemez Spring, 1980)

Se sarà tuo volere

Se sarà tuo volere
che non parli più
e che la mia voce sia silenzio
com’era prima,
io non parlerò più;
lo rispetterò fino a che
si parlerà a mio nome,
se sarà il tuo volere.

Se sarà tuo volere
che una voce sia vera,
da questa sconquassata collina
io canterò per te.
Da questa sconquassata collina
tutte le lodi a te riecheggeranno
se sarà tuo volere
di lasciarmi cantare.

Se sarà tuo volere,
se c’è una scelta,
fa’ che i fiumi s’ingravidino
fa’ che le colline gioiscano.
Fa’ che la tua misericordia si riversi
su tutti questi cuori che bruciano all’inferno,
se sarà tuo volere
farci del bene.

E avvicinami a te
e avvolgici stretti,
tutti i tuoi bambini sono qui
nei loro stracci di luce;
nei nostri stracci di luce,
tutti in ghingheri;
e lascia finire questa notte,
se sarà tuo volere.

(from “Various Positions”)

E’ questo che volevi?

Tu eri la promessa all’alba
Io ero il mattino dopo
Tu eri Gesù Cristo, il mio Signore
Io ero l’usuraio
Tu eri la donna sensibile
Io ero Sigmund Freud
Tu eri l’orgasmo manuale

Ed è questo che volevi?
Vivere in una casa che è infestata
dal fantasma di te e di me?

Tu eri Marlon Brando
Io ero Steve McQueen
Tu eri il budino del Kentucky
Io ero Vaselina
Tu eri il Padre della Medicina Moderna
Io ero Mastro Lindo
Tu eri la Puttana e la Bestia di Babilonia
Io ero Rin Tin Tin

Ed è questo che volevi?
Vivere in una casa che è infestata
dal fantasma di te e di me?

Tu diventavi vecchia e rugosa
Io restavo un diciassettenne
Tu sbavavi per molti
Io restavo qui con una sola
Tu tradivi la tua solitudine
Io ne uscivo da solo
Tu dicevi che mai avresti potuto amarmi
Io ti sbottonavo l’abito

Ed è questo che volevi?
Vivere in una casa che è infestata
dal fantasma di te e di me?

(from “The Energy of Slaves”)

Muoio

Io muoio
perché non sei
morta per me
e il mondo
ti ama ancora

Io scrivo questo perché so
che i tuoi baci
nascono ciechi
sulle canzoni che ti toccano

Io non voglio uno scopo
alla tua vita
Io voglio perdermi tra
i tuoi pensieri
nel modo che ascolti New York
mentre ti addormenti

(from “The Energy of Slaves”)

Sembra soltanto ieri

Il mattino non era ancora fatto
ma Nancy era già così tanto sola,
guardando l’Ultimo Spettacolo
attraverso una semipreziosa.
Nel Palazzo di Giustizia
suo padre veniva messo alla sbarra,
e nel Palazzo del Mistero
non c’era più anima viva,
c’era esattamente niente.

Sembra soltanto ieri,
nessuno di noi era forte abbastanza.
Ah, ma Nancy aveva lunghe calze verdi,
e lei, lei sì, dormiva con tutti.
E cosa fai domani non ce lo chiese mai
nonostante fosse tanto, tanto sola.
Penso che si innamorò di ognuno di noi
in quel lontano millenovecentosessantuno,
in quel lontano millenovecentosessantuno.

Ah, il mattino non era ancora fatto
ma Nancy era già così tanto sola,
quarantacinque storie al di là della sua testa
e un telefono che squillava a vuoto, a vuoto.
E’ vero, glielo dicevamo spesso che era bella,
tutti noi glielo ripetevamo che era libera,
ma nessuno di noi l’avrebbe incontrata mai
nel Palazzo del Mistero,
nel Palazzo del Mistero.

E ora dovunque butti lo sguardo la incontri:
molti di noi hanno usato il suo corpo,
molti altri hanno pettinato i suoi capelli.
E nel grande vuoto della notte
quando hai freddo e ti senti intorpidito,
puoi sentire Nancy libera come non mai
che ti chiama, che ti chiama:
“Amore, sono contenta che sei venuto,
sono così contenta che sei venuto”.


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