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Leonardo cuore nerazzurro, il brasiliano giura: al Milan...

Creato il 22 novembre 2013 da Luciomormile @parla_di_calcio
Leonardo cuore nerazzurro, il brasiliano giura: al Milan...

Leonardo: "Se Thohir chiamasse..." - Terminata la sua esperienza in terra transalpina, Leonardo è stato più volte accostato alle dirigenze di alcuni club italiani. 

Su tutte l'Inter, che in tempi di rivoluzione generale potrebbe far affidamento su di uno come lui.

Leonardo ha rilasciato un'intervista a "La Gazzetta dello Sport", in edicola oggi, nella quale ha parlato anche di questo.

La carriera: "Io ho sempre colto tutte le opportunità. Galliani mi ha dato quella più grande, senza di lui nulla sarebbe successo. Poi mi è stato chiesto di fare l’allenatore, poi di allenare l’altra squadra di Milano, infine mi è stato offerto il ruolo al Psg, con carta bianca per creare un progetto. Ora ho accumulato esperienza e vedremo cosa succederà, ma un ruolo dirigenziale implica un lavoro politico e il lato politico della questione non mi piace. Voglio vivere lo sport, quindi tornare a fare l’allenatore, perché no? Io mi sento legato alla costruzione di una squadra. Al risultato".
Ma se chiamasse l'Inter...: "Io non so se Thohir mi voglia, in ogni caso ho un rapporto stretto con il presidente Moratti, costruito in tanti anni di vita a Milano. Moratti sa tutto di me, conosce le mie idee. Se Thohir chiamasse, lo farebbe in base alle informazioni che Moratti può dargli. E ricoprire un ruolo qualsiasi a stagione in corso non è il massimo. Questa pausa mi serve per riflettere, godermi la famiglia e tutto quello che ho vissuto in questi anni frenetici. Ma non voglio stare molto fuori dai giochi. La squalifica è stata molto dolorosa, ma per fortuna, strascichi legali a parte, è finita".
Ritorno al Milan? Nemmeno per sogno: "Dopo quello che è successo? Non credo. Dopo di allora non è successo più nulla, non ho avuto più contatti con Berlusconi. Niente che possa farmi cambiare idea. Quindi non vedo come sarebbe possibile un mio ritorno. Chi dà il pugno si dimentica, ma chi lo prende no. Guardando al presente, non conosco Barbara e non saprei giudicare le sue idee. Quello che ha fatto Galliani è nella storia e resta straordinario".
Albertini e Maldini nel Milan del futuro ?: "Per fare il dirigente serve prepararsi, ma non è che Paolo finora non abbia fatto nulla. Demetrio invece sta seguendo un percorso diverso, a livello federale. Non facile, ma diverso. In ogni caso, nei club si devono inserire le persone dove servono, in base alle loro qualità e a quello che manca al club. A volte si dà la priorità alla squadra, come ho fatto io a Parigi, e alla parte tecnica, altre volte alla parte amministrativa e aziendale. Bisogna scegliere, poi inserire le figure giuste".
Ecco spuntare il nome di Kakà, fiore all'occhiello del Leonardo dirigente: "Lo considero l’affare perfetto -ammette l'ex Milan - sia a livello calcistico che a livello umano. Con Kakà si è creato un legame che non si è mai spezzato. Kakà è un amico. Credo debba ancora giocare da trequartista. Ha entusiasmo, è un giocatore intelligente e sta prendendo per mano il Milan ora che la squadra ha molto bisogno di una guida. Ma non è facile cambiare adesso. Per cambiare ruolo, devi cambiare la testa: Kakà è ancora molto nella fase-gol. Gli piace giocare bene, ma anche segnare. Ci vuole tempo a adattarsi a altri compiti".
Sulla Spallata all'arbitro: "Non è stata volontaria. E' stata una reazione esagerata da parte della Lega e della Federazione, fatta ad hoc, e con un effetto politico troppo forte. Non mi piacciono certi rapporti e non mi è piaciuto neppure come si è comportato Platini nei miei confronti. E’ andato in giro a dire cose inaccettabili e infondate su di me. Lui è un politico e un invidioso.

Non vorrei lodare troppo il mio lavoro, ma faccio presente che il Psg ha speso meno di Real MadridBarcellonaManchester CityChelsea. E non penso che Kakà, Thiago Silva e Verrati siano stati pagati così tanto quando sono stati presi".
Sull'Inter:  "Manca ancora qualcosa, ma sta facendo il meglio che si può fare nella situazione che sta vivendo. I giovani crescono,Mazzarri è bravissimo, Palacio straordinario. E poi ci sono giocatori come ZanettiCambiassoMilito,Samuel che rappresentano il cuore che batte dentro la squadra. E’ la cosa più importante"


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