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Leonardo da Vinci – Aforismi I

Creato il 03 aprile 2014 da Marvigar4

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LEONARDO DA VINCI

AFORISMI I  

   Ciò che non ha termine non ha figura alcuna

   Data la causa, la natura opera l’effetto nel più breve modo che operar si possa

   Ogni azione fatta dalla natura non si pò fare con più brieve modo co’ medesimi mezzi. Date le cause la natura partorisce li effetti per i più brievi modi che far si possa.

   Sì come ogni regno in sé diviso è disfatto, così ogni ingegno diviso in diversi studi si confonde e indebolisce.

   A ciascuno strumento si richiede esser fatto colla esperienza. Ciascuno strumento per sé debbe essere operato colla esperienza dond’esso è nato.

   Perché si vede più certa la cosa l’occhio ne’ sogni che colla immaginazione stando desto.

   Fuggi e precetti di quelli speculatori che le loro ragioni non son confermate dalla isperienzia.

   … O studianti, studiate le matematiche, e non edificate sanza fondamenti.

   Chi biasima la somma certezza delle matematiche si pasce di confusione, e mai porrà silenzio alle contradizioni delle sofistiche scienzie, colle quali s’impara uno eterno gridore.

   Li abbreviatori delle opere fanno ingiuria alla cognizione e allo amore, con ciò sia che l’amore di qualunche cosa è figliol d’essa cognizione, e l’amore è tanto più fervente quanto la cognizione è più certa; la qual certezza nasce dalla cognizione integrale di tutte quelle parti, le quali, essendo insieme unite, compongano il tutto di quelle cose che debbono essere amate.

   I’ ho tanti vocavoli nella mia lingua materna, ch’io m’ho più tosto da dolere del bene intendere delle cose, che del mancamento delle parole, colle quali io possa bene espriemere il concetto della mente mia.

   Non mi legga chi non è matematico nelli mia principi.

   La idea, over imaginativa, è e timone e briglia de’ sensi, in però che la cosa immaginata move il senso.

   Chi disputa allegando l’autorità, non adopra lo ‘ngegno, ma più tosto la memoria.

   La sperienzia, interprete in fra l’artifiziosa natura e la umana spezie, ne ‘nsegna ciò che essa natura in fra’ mortali adopra da necessità constretta, non altrimenti oprar si possa che la ragione, suo timone, oprare li ‘nsegni.
   Nessuna azione naturale si po’ abreviare.

   Ogni azion naturale è generata dalla natura nel più brieve modo che trovar si possa.ù

   È da essere giudicati e non altrementi stimati li omini inventori e ‘nterpreti tra la natura e gli uomini, a comparazione de’ recitatori e trombetti delle altrui opere, quant’è dall’obbietto fori dello specchio alla similitudine d’esso obbietto apparente nello specchio, che l’uno per sé è qualcosa, e l’altro è niente. Gente poco obrigate alla natura, perché sono sol d’accidental vestiti, e sanza il quale potrei accompagnarli in fra li armenti delle bestie.

   Molti mi crederanno ragionevol mente poter riprendere allegando le mie prove per essere contro all’alturità d’alquanti omini di gran riverenza apresso de’ loro inesperti iudizi, non considerando le mie cose essere nate sotto la semplice e mera sperienza, la quale è maestra vera.



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