Nella domenica pomeriggio dei biancoverdi c'è un calcio sbagliato da James Ambrosini dopo pochi minuti con il punteggio ancora sullo 0-0, così come una buona difesa che argina il primo tentativo offensivo dei padroni di casa e una ottima occasione per marcare pesante, con l'ovale che in prossimità dei pali viene recuperato in ruck da Julian Salvi dopo il placcaggio su Valerio Bernabò. Ma c'è anche la penalty try data dall'arbitro George Clancy con la mischia in sofferenza nei propri 22, sospinta indietro da quella dove compare la chioma francescana di Martin Castrogiovanni, al 16' - non il modo migliore per inziare la giornata. Per l'italoaustraliano Ambrosini non è partita, sbaglia da 30 metri e in seguito abbandonerà il campo per infortunio, cedendo il posto ad Alberto Di Bernardo.
C'è da sistemare la rimessa laterale, che non gira al massimo per tutto il match, c'è il contropiede dei Tigers che in cinque minuti infilano due volte Treviso, al 24' con Manu Tuilagi che calcia il pallone in avanti dopo averne gestito male il possesso e arriva per primo a recuperarlo, mentre al 29' partecipa all'azione della meta di Salvi dopo una touche vinta dagli ospiti nei 22 inglesi: più fasi, cambio di possesso in ruck, riparte Salvi, si innesca Tuilagi che entra nei 22 opposti, tornando all'interno, le tigri proseguono a digrignare i denti e la terza linea completa l'opera. Alla mezz'ora si vola sul 19-0 e allora Dean Budd ci mette il peso: stavolta Treviso oltre a portare a terra palla dalla rimessa, la conserva e il pilone marca nell'angolo quando sono trascorsi solo due minuti dalla meta precedente. Peccato che il pack continui a soffrire l'incontro ravvicinato: al 38' un fallo di Simone Favaro passa per un altro ingaggio, Thomas Waldrom parte dalla base e dialoga con il solito Salvi che porta con sé il punto di bonus.
Con la ripresa, Leicester ha portato a compimento la missione, Treviso non ha nulla da perdere e si ripresenta con determinazione e convinzione e anche una forma fisica fresca. Dentro Leonardo Ghiraldini, Michele Rizzo, Francesco Minto. Attacca la linea, Edoardo Gori e Luke McLean approfittano della rapidità contro maglie avversarie larghe e che non coprono lo spazio, è attenta nel gioco al piede, eccetto in un paio di occasioni dove però risalta la geometria più che altro di George Ford, il vice Toby Flood. E piazza un paio di placcaggi che si fanno sentire: se il pubblico del Welford Road non fiata, è perché qualche preoccupazione monta. Al 45' a sfruttare tutto il suo perso è Lorenzo Cittadini che schiaccia a terra al termine della corsa di McLean che trova a sostegno uno spiritato Simone Favaro che resiste ad un paio di placcaggi prima di essere abbattuto, Gori da sinistra apre verso destra, McLean finta di allargare ulteriormente ed invece va dritto, Cittadini si aggiunge ai trequarti ed è fatta.
Purtroppo Favaro si becca anche un giallo al 54' per un fallo in maul, i Tigers chiedono mischia, Luca Morisi si presta a fare da back row aggiunta nell'angolo sinistro, il pack trevigiano non cede, Ben Youngs allora allarga e sul lato opposto l'estremo Matthew Tait marca alla bandierina dopo consultazione con il TMO.
Clancy avrebbe fatto bene a chiederne l'ausilio poco più tardi, quando le maglie azzurre per l'occasione della Benetton si infilano nella metà campo avversaria, Tait intervenendo su McLean tocca di coscia il pallone sul quale c'è Gori che marca, ma il guardalinee consultato dall'arbitro non nota il particolare e si pensa ad un in avanti che non c'è. Poco importa, Christian Loamanu che se la prende particolarmente per l'accaduto si rifà al 64', inserendosi in maul avanzante dei suoi. In precedenza Di Bernardo aveva infilato tra i pali una punizione con l'aiuto di Ghiraldini a tenergli fermo l'ovale, con un forte vento contro.
Spirito agguerrito (Favaro e Castro non si scambiano convenevoli, ma il pilone nella ripresa è apparso particolarmente nervoso così come i suoi colleghi), il coming back non c'è, ma soprattutto era impossibile tra preventivare, Treviso torna nella Marca senza nemmeno un punto di bonus difensivo (peccato per i due calci sbagliati da Ambrosini e per quello che non trova la via dei pali di Di Bernardo nel trasformare la meta di Loamanu). Leoni che chiudono in trazione offensiva.
Nell'altra gara della Pool, giocata ieri, il Tolosa vince 30-14 sugli Ospreys, con cinque mete a segno contro le due dei gallesi. Partenza sprint dei francesi (il centro Florian Fritz al 7' e il flanker Yannick Nyanga al 15'), la risposta degli ospiti è affidata al mediano Kahn Fotuali'i, ma nella ripresa Vincent Clerc, il pilone Cencus Johnston e l'estremo Yoann Huget segnano il +20 (27-7), quindi a tre dalla fine il pilone Ryan Bevington segna la meta della bandiera di Swansea. Una ripresa con una sola squadra in campo e per Clerc si rafforza il primato nella classifica dei top scorer della HCup, con 34 mete a segno, davanti alle 31 di Brian O'Driscoll.
Per le sorti della Pool è strategico il turno della prossima settimana, con i ritorni degli incontri di questo week end. Tolosa comanda con 13 punti, i Tigers inseguono a 10, quindi gli Ospreys con 5 e infine Treviso ancora a secco. Le prima due se la vedranno tra di loro solo il 18 gennaio.