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Les Enfants Rouge – I bambini rossi

Creato il 07 maggio 2015 da Abattoir

di Marco Giglio

Parigi, 1537

Guardo la cenere di occhi grigi e indifferenti ma anche oggi ho indossato il mio grembiule rosso. La mia è una grande casa circondata da un cortile bagnato di lacrime infantili a ridosso di un piccolo giardino senza fiori. Sono un figlio non voluto, un orfano di guerra, un figlio di puttana nato tra i vicoli del Marais. Non mi hanno affogato perchè la Senna era troppo lontana, non mi hanno ucciso perchè in strada passava ancora troppo gente.

Sono Martìn, una goccia scarlatta dei Bambini Rossi. Un fiume orfano e senza nome che insieme alla Senna divide Parigi in due: i fortunati e gli altri.

Sono quello che chiede l’elemosina, e mi vestono di rosso per essere visto, per essere notato. Puzzo ma senza profumo. Ti tendo la mano ma non mi vedi, anche se grido, imploro, annullo ciò che resta dei miei otto anni. Ogni tanto qualcuno passa e ci raccoglie, ogni tanto qualcuno ci prende e ci fa nascere.

Guardami, ti prego, guardami! Sono vestito di rosso, sono un pezzo di storia francese, un drappo d’innocenza della sua bandiera, una macchia rossa tra il rassicurante cobalto della sera.
Sono Martìn anche se non è il mio vero nome, lo cambio, ti giuro: sarò quello che tu vuoi.
Sono Martìn e dovrei essere morto.
Sono Martìn e sopravvivo qui, a ridosso dei topi ed al tuo servizio, qualsiasi cosa per un tozzo di pane.
Sono Martìn, il bambino scarlatto, sono Martìn e per dieci franchi sarò tuo amico, fedele come un cane di strada a cui doni una carezza.
Guardami, ti prego, so anche abbaiare se vuoi, guardami e dimmi per un solo attimo che esisto.

Parigi, 2015

Tra i vicoli del Marais puoi visitare il Mercato dei bambini rossi (Marché des Enfants-Rouges), uno dei mercatini più vecchi di Parigi, dove potrai pranzare in allegria, trovare ed acquistare prodotti freschi e biologici provenienti da tutta la Francia, scorrendo le dita tra le bancarelle di oggetti vintage che qualcuno non vuole più.
Da qualche parte c’è un cortile ed un piccolo giardino con tanti fiori in ricordo dell’Orfanotrofio dei bambini rossi voluto da Marguerite de Navarre nel 1535.

Seduto su un muretto, Martìn è sempre lì, in compagnia di chi oggi lo vuole ricordare.


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