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Les Madeleines de Commercy e l’esame di terza media

Da Ideeinpasta

Les Madeleines de Commercy e l'esame di terza media

Les Madeleines de Commercy e l’esame di terza mediaLes Madeleines de Commercy e l’esame di terza media

Marco porta le Madeleines all'esame di terza media. Sì, sì, in senso figurato ma anche letterale. Ha preparato una ricerca (si chiamavano così ai miei tempi) sulla Francia: storia, geografia, lingua e cultura e quindi anche cucina. Abbiamo studiato insieme il dolce più adatto, che avesse una storia, una nota particolare nell'origine e nella preparazione, che fosse buono e gradito ma soprattutto che io sapessi preparare.

Marco è un nipote di quelli che ti scegli per amicizia e non di quelli che ti capitano per nascita. Ha assaggiato e approvato la mia idea e abbiamo provveduto a preparare insieme le Madeleines che offrirà ad insegnanti e compagni alla fine dell'esame. Lui fotografava e io stegamavo, perché il tutto sarà pure corredato da prove provate che il prodotto è nostrano e non viene direttamente da Commercy . E mentre io scrivo questo post lui è sotto torchio.

È stato un esame anche per me. Conoscevo questo dolce ma non lo avevo mai preparato. Conservo ancora la scatola di legno con cui mi erano state regalate da un collega un mare di anni fa, c'erano gli ingredienti ma non certo la ricetta. Ho cercato sui siti francesi per avere una certa garanzia di autenticità e di riuscita, ma niente, fallimento totale. Allora mi sono affidata al blog di Angela, un'amica che considero fra le migliori pasticcere del web, e con la sua ricetta, che ha richiesto solo un paio di aggiustamenti personali, ho ottenuto il risultato sperato.

Les Madeleines de Commercy e l’esame di terza media
Les Madeleines de Commercy e l’esame di terza media
Les Madeleines de Commercy e l’esame di terza media

Piccole Madeleines al miele dal gusto inconfondibile

Ingredienti per circa 28/30 Madeleines piccole

  1. 140 g di burro
  2. 2 uova
  3. ½ bacca di vaniglia
  4. 90 g di zucchero
  5. 1 cucchiaio colmo di miele liquido
  6. 140 g di farina
  7. 6 g di lievito per dolci (circa un terzo di una bustina)
  1. Sciogliete il burro in un pentolino finchè non diventa color nocciola. Lasciate intiepidire.
  2. Battete le uova con lo zucchero e i semini della mezza bacca di vaniglia poi aggiungete il miele ed sbattete fino ad ottenere un composto bello chiaro.
  3. Aggiungete la farina setacciata col lievito e lavorate il composto per amalgamarlo per bene.
  4. Versate il burro nocciola tiepido, lentamente e attraverso un colino per evitare i residui di bruciato. Amalgamate anche quest'ultimo ingrediente e coprite con pellicola trasparente o con un coperchio.
  5. Fate riposare l'impasto in frigo per almeno un'ora, due ancora meglio.
  6. Trascorso il tempo accendete il forno a 200°C e preparate le teglie da Madeleines. Imburrate le impronte, poi togliete l'eccesso di unto con una foglio di carta da cucina.
  7. Prendete il composto dal frigo e distribuitelo nelle impronte, un cucchiaio ciascuna, senza arrivare al bordo.
  8. Quando avrete terminato l'impasto infornate immediatamente perché è importante dare alle nostre Madeleines una bella botta (che tecnicamente si chiama "shock termico").
  9. Cuocete per 10 minuti a 190°C. Formeranno la caratteristica gobbetta proprio grazie allo shock termico, passando direttamente dal freddo del frigo al caldo del forno.

Fate attenzione a due cose

  1. 1 La temperatura è un fattore fondamentale in questa ricetta e dovrete capire da soli, secondo l'andamento del vostro forno, se alzarla o abbassarla di pochi gradi o se allungare o accorciare i tempi di pochissimi minuti. Non disperate, io ce l'ho fatta al terzo tentativo.
  2. 2 Un altro fattore determinante è ungere pochissimo le impronte, troppo burro le farà sollevare alla base mentre devono rimanere leggermente "attaccate" per sviluppare il gonfiore centrale.

Idee in pasta & in pentola http://www.ideeinpasta.ifood.it/

Les Madeleines de Commercy e l’esame di terza media

Per conoscere la storia di questi delziosi dolcetti vi rimando a Wikipedia che la sa meglio di me.

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