Un boato scuote l’aria, la terra stride, le pareti degli edifici sussultano. E’ il terremoto. A volte non ci sono vittime, ma solo tanta paura. Altre, alla paura si sommano tragedie familiari.
Superato lo stordimento del momento, si riprende a respirare, prima con affanno, poi con rassegnazione. Inizia la ricostruzione che è sì edile e infrastrutturale, ma anche psicologica…
E’ per questi motivi che la gestione istituzionale delle fasi del post terremoto assume un valore “morale”. Su di essa si decidono le sorti di sciagurati che rivendicano una continuità, nella logica di una quotidianità non alterata, che altro non è che sicurezza.
Conoscendo, nel tempo, gli impedimenti burocratici per avviare le opere della ricostruzione, l’attuale stato del capoluogo di regione, L’Aquila, la grande ed imponente propaganda governativa su una tragedia duplice, non si può non riflettere su quanto pubblicato oggi da repubblica.it.
E’ evidente che il potere, quello noioso e superato, non si stupisce nel leggere una lettera di invito a tener conto di alcuni imprenditori, in quanto amici di… Così come è altrettanto evidente che altre menti, libere, provano un certo ribrezzo per quelle intromissioni lobbistiche che sono la fine di una società civile, basata sul rispetto delle regole e su un principio, almeno formale, di parità tra diversi.
La notizia è che c’è una lettera di raccomandazione sotto inchiesta, firmata da Gianni Letta e destinata a Bertolaso. Venti righe su carta intestata del sottosegretario per favorire un gruppo di imprenditori negli affari del post-terremoto. Venti righe che ora sono oggetto di indagine da parte della Procura dell’Aquila.
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