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Letta e Confalonieri consigliano al Cavaliere di ritirarsi, ma lui non cede

Creato il 12 settembre 2011 da Candidonews @Candidonews

Letta e Confalonieri consigliano al Cavaliere di ritirarsi, ma lui non cede

Se quel che dice Repubblica è vero, cioè la exit strategy consigliata al Cavaliere da due suoi fedelissimi, vuol dire che stiamo davvero assistendo al crepuscolo del berlusconismo. Dell’articolo , di cui riporto un estratto qui di seguito, mi fa riflettere l’ultima parte. Quando ad Alfano, il segretario PDL,  qualcuno ha fatto notare che deve comunque considerare la sua giovane età ed il suo futuro politico, l’ex ministro della Giustizia ha risposto “Ma lei non capisce che dopo Berlusconi non ci sarà nessuno di noi

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Claudio Tito, per Repubblica.it:

«Ragioniamo su una exit strategy. Pensaci, se concordi un´uscita puoi trattare. Ma soprattutto il clima di assedio si attenuerà solo per il fatto che non stai più a Palazzo Chigi»….
Si tratta di Gianni Letta e Fedele Confalonieri. Gli “amici di sempre”, gli unici in grado di rivolgersi al Cavaliere senza dover temere l´accusa di tradimento o di intelligenza con il nemico. Entrambi lo hanno esortato a considerare un percorso che lo guidi fuori dalla presidenza del consiglio senza scossoni e soprattutto con un iter concordato. In tutti i suoi aspetti….

…..Nessuno nella coalizione governativa si era spinto a tanto negli ultimi giorni. Il passo di “Gianni e Fedele” rientra nei suggerimenti “amichevoli” e non in quelli “politici”. Sta di fatto, però, che il tema dell´”exit strategy” per la prima volta ha spalancato le porte di Palazzo Chigi. ….
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Ma, per il momento, (Berlusconi ndr)non si è lasciato convincere dal discorso degli «amici di sempre». «Io non mollo – ha ripetuto – . Voi dite che l´assedio si dissolverà. Io invece penso che mi porterebbero direttamente in galera». Insomma la parola d´ordine a Palazzo Grazioli rsta per ora una sola: «resistere»…
…Insomma il refrain berlusconiano non cambia. Nonostante gli “amichevoli” suggerimenti. Ma il tema dell´exit strategy – al di là della volontà del Cavaliere – rappresenta ormai la cornice entro la quale quasi tutti si stanno muovendo. Anche nel centrodestra. Basti pensare alle dichiarazioni pubbliche di uomini come Gianni Alemanno. La flotta dei “malpancisti” non dichiarati va via via ingrossandosi: con tanto di ministri e capigruppo. Per non parlare della Lega. Che si ritrova con una base ormai in rivolta. Con la componente guidata da Roberto Maroni sempre più innervosita e con Umberto Bossi sempre più incapace di orientare il malessere…

…Del resto, tutti nel Popolo della libertà hanno capito che la reazione dei mercati alla manovra economica risente in primo luogo dell´ostilità che circonda il premier a livello europeo (a via del Plebiscito sono impauriti anche della reazione che avrà domani il presidente del consiglio europeo Van Rompuy durante il faccia a faccia). La distanza che si è formata con la cancelliera Merkel e il presidente Sarkozy, ad esempio. O i dubbi della Bce che potrebbero acuirsi con la nuova presidenza di Mario Draghi…

….Ma per ora manca il tassello principale: Berlusconi non ha alcuna intenzione di farsi da parte. «Io vado avanti. Sono un combattente e non ci penso a mollare. Se cado si va alle elezioni. Dite che prendo il 20%? Non sarà così, ma anche se fosse, quel 20% mi consentirà di trattare». Del resto, quando qualche settimana fa un autorevolissimo rappresentante delle istituzioni italiane chiese ad Angelino Alfano di «considerare la sua giovane età e il suo futuro politico», il neosegretario Pdl rispose: «Ma lei non capisce che dopo Berlusconi non ci sarà nessuno di noi».


Filed under: Politica Tagged: berlusconi letta confalonieri, crisi governo, exit strategy

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