![Letta, Napolitano, la musica e i canti di Natale Letta, Napolitano, la musica e i canti di Natale](http://m2.paperblog.com/i/211/2119928/letta-napolitano-la-musica-e-i-canti-di-natal-L-52B26U.jpeg)
Tra i biglietti di auguri che ho ricevuto per le festività natalizie ne condivido uno, simpatico, attuale, pieno di musica e canti, scritto dall'amico Mauro di Assisi.
Un breve racconto formato da 2014 battute in onore dell'anno che verrà.
Letta il cattolico, giurando fedeltà alla Repubblica e lealtà alla Costituzione, fece promessa di stupire il Presidente Napolitano nel tempo del Natale. Gli scettici si limitarono ad ipotizzare una legge di stabilità con la crisi alle spalle. Ignoravano quale audacia, in verità, animasse la fantasia del pisano al vertice e del siculo vicario. Le larghe intese, ove ognuno vuole far sentire la sua voce, erano solo la necessaria premessa per un piccolo coro di Palazzo Chigi, tale da sorprendere re Giorgio da Napoli. Il segreto programma di governo includeva l'esecuzione di "Quanno nascette Ninno a Bettalemme", originale versione partenopea della più nota "Tu scendi dalle stelle". Nel dicembre 1754 Alfonso Maria de' Liguori, non ancora santo, era ospite della Famiglia Zamparelli di Nola quando di getto compose quelle celesti note al clavicordo. La pubblicazione del canto trovò spazio in appendice alla sesta edizione delle sue Operette Spirituali. Immediata l'universalità della melodia. Il canto a voce palese non garantì l’unanimità parlamentare sul movimento per la composizione. I Bassi non si rilevarono all’altezza, con Silvio e Renato costretti a lasciare senza panettone. Il contralto Mariastella apriva lento e rallentava grave. Daniela, il soprano, da mosso tendeva ad allargare. Il tenore Matteo affrettava in prestissimo. La polifonia era un'illusione ma non sembrò perduta la speranza. Il gran maestro, primo ministro, scese dal podio e si mise al banchetto. Poteva omaggiare il rinnovato Capo di Stato, rivisitando "Le tre carte", altra grande tradizione napoletana, ben più antica d'o presepe e d'a canzuncella. Iniziò a scozzolare pur se un asso non era, un euro non c'era. Ici va, imu resta, iuc sopra, ici sotto, imu torna, viene iuc. Ora a dritta, ora a manca, copri e scopri, carta canta. Nel gioco delle tre tasse nessuno è risparmiato dal mazzo. Cari, "carissimi" Presidenti, uno soltanto era Gesù Bambino. Ora governate voi, meno male, ma chi voterà non è nato la notte di Natale.