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Letta tratta anche con Verdini, sente Berlusconi che lo incoraggia, il Pd impone la disciplina

Creato il 26 aprile 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

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Nella foto lo statista Enrico Letta gioca a Subbuteo.

Berlusconi incoraggia Letta con una telefonata, bastano 30 secondi. Letta ne ê contento. Sorprende gli osservatori la presenza di Denis Verdini al confronto con Letta, assieme ai capigruppo del Pdl a Camera e Senato. Sorprende perché Verdini è coordinatore nazionale del Pdl e fedelissimo di Berlusconi, l’uomo dei dossier, dei numeri, è ben noto come banchiere e non gode di una gran bella immagine pubblica. Della cosa però al Pd non importa. Chi non voterà la fiducia al governo, ha affermato il Pd ancora prima che il governo eventuale dichiarasse che cosa intende fare, sarà estromesso dal partito. Laura Puppato ha ammesso il proprio imbarazzo a votare un governo con ministri Pdl.
Qualcosa trapela, scrivo sintetizzando vari lanci dell’Adnkronos: i 5 stelle non collaborano, ma il Pdl sì. Letta non entra nei particolari tuttavia, prima di prendersi una giornata di riposo e confrontarsi con Napolitano, annuncia alcuni punti fondamentali del possibile governo: riforma della politica con riforma elettorale, nuove politiche europee, economia e lavoro.
La tv italiana intanto ricomincia a sedare e sopire, a spaventare, a terrorizzare. “O il governo Letta o saranno tagliati gli stipendi e le pensioni”. “Se non sosteniamo questo governo che facciamo?”.
Ma i cittadini sono già stati terrorizzati dalla tecnica dello choc mediatico seguito da riforma impopolare. Si nota che il governo Monti non ha convinto nessuno, anzi ha peggiorato l’economia reale, e che la campagna elettorale dei vari partiti non ha neanche tenuto conto dell’ipotesi delle larghe intese.
I cittadini rimangono piuttosto all’oscuro, dopo aver votato, non sanno che cosa sta trattando Letta col Pdl. Toccherebbe a Letta dire qualcosa di convincente. I poveri cittadini che possono fare?
Anche Pippo Civati è coraggiosamente contrario al valzer Pd-Pdl: merita d’essere seguito e lo seguiremo. Nichi Vendola, che resterà fuori dal governissimo, ha persino fatto un accostamento fra antiberlusconismo e antifascismo: ottimo gusto.

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