Caro Matteo,
in primis permettici di complimentarci con te per la splendida carriera politica che stai avendo e l’incarico ricevuto di Primo Ministro. Speriamo davvero che riuscirai a formare un Governo solido e ridare al popolo italiano la speranza e la felicità che merita. Sappiamo, Matteo, che il tuo compito sarà arduo e dovrai occuparti di tantissime problematiche, legate primariamente alla drammatica crisi economica e alla riforma del sistema politico del Paese. Nonostante ciò, speriamo e siamo certi che saprai anche imprimere all’Italia una politica estera basata sui valori della democrazia, sul rispetto della libertà e, soprattutto, sui diritti umani. Tutti valori, come sai bene, contenuti all’interno della preziosa Costituzione della Repubblica Italiana, un testo nato dalla sofferenza e dalla lotta di chi non poteva accettare di vivere sotto la malvagità del nazifascismo.
Noi, l’opposizione democratica iraniana, ricordiamo bene caro Matteo quando, nel novembre del 2012 - in occasione delle primarie del Pd contro Bersani - dicesti chiaramente che il problema vero dell’area mediorientale era l’Iran. Chiedesti, in quella occasione, di ascoltare il “grido di dolore” del popolo iraniano oppresso da un regime fondamentalista, repressivo e disumano. Chiamasti, addirittura, la questione iraniana “la madre di tutte le battaglie”, ovvero la base da cui partire per risolvere i problemi reali della Comunità Internazionale. Quel giorno, caro Matteo, le tue parole ci provocarono una profonda emozione e ci riempirono di speranza. Ricordiamo anche quando, durante la repressione dell’Onda Verde in Iran, tu prendesti parte ad una manifestazione di solidarietà organizzata nella tua Firenze. Nessuno di noi scorderà quel giorno, quando dicesti che “Firenze non dimenticherà mai, comunque vadano le cose, di gettare un fascio di luce sulla richiesta di libertà, di pace e di giustizia che arriva dall’Iran“. Per quelle parole, ti diciamo ancora grazie.
Oggi, caro Matteo, ti chiediamo di continuare a lottare con noi per un Iran libero e democratico. Purtroppo, come tu saprai bene, dopo l’elezione di Hassan Rohani il mondo Occidentale ha mutato parte dei suoi atteggiamenti e delle sue fermezze nei confronti della Repubblica Islamica. Un cambiamento avventato e non basato su miglioramenti della vita e dei diritti del popolo iraniano. A dispetto delle parole, infatti, dopo l’elezione di Rohani oltre 600 esseri umani sono stati impiccati, giornali riformisti sono stati chiusi e artisti sono stati imprigionati per le loro opinioni politiche. Senza contare che, come ricorderai, i leader dell’opposizione interna Mir Hossein Mousavi e Mehdi Karroubi, continuano ad essere tenuti in custodia coatta, senza neanche aver subito un processo. L’attuale esecutivo iraniano, tra l’altro, è composto da assassini che hanno ammazzato centinaia di oppositori (come il Ministro della Giustizia Moustafa Pour-Mohammadi) e criminali che hanno contibuito alla nascita di organizzazioni terroriste come Hezbollah (l’attuale Ministro della Difesa Hussein Dehghan).
Caro Matteo, non farti quindi illudere dal recente accordo firmato dall’Iran sul nucleare. Hassan Rohani, come ricordi, è colui che nel 2003 ha firmato l’accordo di Teheran solamente - come lui stesso ha ammesso - allo scopo di prendere tempo e completare indisturbato il programma nucleare stesso. La Guida Suprema Ali Khamenei, poi, ha chiaramente detto che l’Iran non ha alcuna intenzione di retrocedere e che i negoziati termineranno in un completo fallimento. In occasione di quel discorso, come potrai vedere tu stesso, il pubblico invocò ancora la morte tutto l’Occidente, dell’America e di Israele…Senza contare, infine, che con Rohani la presenza di Pasdaran iraniani in Siria è triplicata e proprio grazie all’Iran, Bashar al Assad uccide quotidianamente centinaia di civili innocenti.
Caro Matteo, concludendo, ti salutiamo e abbracciamo augurandoti ancora – dal profondo del nostro cuore – un grande in bocca al lupo per la tua nuova esperienza. Siamo certi che riuscirai a districarti con pazienza e saggezza in tutte le difficoltà che questo prestigioso incarico ti porrà davanti. Saremmo davvero onorati, di continuare ad averti al nostro fianco nella battaglia di libertà per il popolo iraniano, la cui vittoria rappresenterebbe non solo la liberazione dal fondamentalismo e dall’oppressione, ma anche da un regime la cui longa manus è responsabile delle peggiori nefandezze in tutto il mondo.
Con stima e affetto,
No Pasdaran