Egregio signor Topo,
alle otto di questa mattina, nella tranquillità silenziosa tipica di agosto, ho distintamente sentito dei movimenti che mi hanno annunciato senza ombra di dubbio che anche Lei ha decisio di passare le Sue ferie nella MIA casa di Becket.Le scrivo per darLe le mie coordinate per l’estate e avvisarLa che io rimarrò qui fino al 15 di agosto, e che spero Lei capisca il mio disagio nel dover condividere con Lei il mio spazio vitale. Mi ritrovo, da questa mattina, a scrivere in giardino e a sperare che non piova, mentre Lei se ne sta bellamente in casa, libero scorazzare di qua o di là o di mettere le zampe sul tavolo e sorseggiarsi una birra ghiacciata sulle note del il mio disco preferito, quello di Miles Davis.Anche Lei non negherà che quando si arriva al punto che Lei sta in casa e io fuori, significa che è arrivato il momento di parlarci e chiarire alcune cose. Vorrei ricordarLe che non l’ha invitata nessuno, signor Topo, e non per cattiveria o egoismo, mi creda: io a Madre Natura tengo molto. Un anno ho dato anche i soldi contro la vivisezione, e ho insegnato a tutti e tre i miei figli a riciclare sempre e comunque. Di Terra ce n’è una sola, lo so bene. Il fatto è che esigo, da cittadina quale sono, che si rispetti una dovuta distanza tra me e le mille creature che la circondano. Capisco che sono tempi duri per tutti, ma quando è troppo è troppo.Non vorrei pensasse che io La reputi un topo pigro, ma vorrei ricordarLe che la nostra casa di Becket è circondata da boschi, e sono certa che con un briciolo di buona volontà Lei potrebbe trovare, come i suoi colleghi, alloggio in qualche buco nel terreno, o su un albero, o dove piace stare a quelli della Sua specie, senza dover sempre stare lì a nascondersi ogni volta che sente un passo, o a doversi preoccupare delle trappole, alcune micidiali. Sarebbe meglio anche per me, perché francamente con quella sua coda lunga e spessa, con quella sua pelliccia grigia anche d’estate, gli occhi piccoli e inespressivi, con quel suo modo lì di entrare da ogni piccola fessura non mi piace per niente. Purtroppo per Lei a me non hanno neanche convinto i topi nei mille film di Walt Disney: quando da piccola i miei genitori mi portarono a vedere Cenerentola, io ero spudoratamente dalla parte del gatto stronzo, che non so perché hanno chiamato Lucifero e che invece aveva tutte le ragioni di questo mondo a farsi girare i cosiddetti per la presenza di quell’obeso di Gas e quel pirla di Giac. E a dirla proprio tutta, non ci si poteva aspettare molto altro da una come Cenerentola, loffia, che si fa trattar male da tutti e che poi si sposa il principe che si vede lontano un miglio è tutto fumo e niente arrosto. Ma torniamo a noi. Ho scoperto nelle coperte del letto di sopra, che ha cominciato a raccimolare alcuni semi per l’inverno. Mi congratulo per la Sua organizzazione, per come come si porta avanti: c’è sempre da imparare nella vita, e credo che anch’io comincerò, come Lei, a pensare all’autunno che come ben sa da queste parti è freddo da subito. Malgrado ciò, da uno come Lei non mi aspettavo un faux pas del genere: credeva davvero che io non notassi i semi sulla MIA coperta? Mi mette nella difficile posizione di doverLe chiedere di trovare un altro posto in cui mettere le Sue scorte. Già vive a casa mia, ma cerchiamo almeno di essere ordinati. Non per far confronti, ma io non mi permetterei mai e poi mai di venire nella sua tana, metter disordine, cagare per terra e aspettarmi di essere la benvenuta. Già non paga l’affitto, non fa il bucato, non fa la spesa, neanche i letti o la polvere. Ma chi si crede di essere? Vorrei ricordarle che questa casa non è un albergo!Mi scuso ancora per la mia prepotenza, ma anche Lei si metta nei miei panni: ho già tre figli disordinati, due cani sporchi, un marito che andrebbe tutte le sere a dormire in un letto disfatto senza neanche accorgersene. Spero che il mio tono non Le faccia dubitare la stima che provo per Lei e tutta la Sua specie. Le prego di porgere i miei più cari auguri alla signora, che immagino sarà presa a star dietro e ai vostri otto figli.
Con affetto,Marina Viola