Mi rivolgo a voi, cari Bersani , D'Alema, Renzi, Franceschini, Letta e tutti coloro che all'interno del partito contano qualcosa.
Mi rivolgo a voi ma voglio parlarvi di me
Si perchè, probabilmente, ve lo siete scordato ma all'interno di un partito la persona che conta di più non è il presidente o il segretario o il candidato premier. E' l'elettore.
Nasco politicamente in una famiglia di sinistra del Nord Italia, tra Milano e Como, alle medie leggo l'Unità e Lotta Comunista, sono l'unico che vota più a sinistra della Lega, la presenza di piccoli fascistelli è abnorme. Botte e insulti.
Di sinistra ci cresco, le superiori e la solita trafila: rappresentante di classe, le manifestazioni, gli scioperi, gli scontri con la polizia.
Arriva il 2006 e per la prima volta posso votare alle politiche, ho già deciso ma da bravo cittadino modello mi informo e scopro la Bicamerale di D'Alema; ci rimango male ma in fondo tutti fanno degli errori e poi quello è il passato.
Voto Prodi e , gaudium magnum, vinciamo! Poi viene nominato Mastella ministro della Giustizia e penso "cominciamo bene " ma quello fu un grande governo, aldilà delle critiche e degli errori, sopratutto per come finì.
La scelta di Prodi di cadere pur di non cedere fu un momento molto alto, un rimarcare in maniera forte la differenza tra "Noi" e "Loro".
Noi non cedevamo ai ricatti, Noi non facevamo giochini per non perdere la poltrona, Noi eravamo diversi, Noi avevamo una dignità.
Era paradossale ma anche se eravamo caduti ero fiero del mio voto, orgoglioso del mio partito, giravo a testa alta e affrontavo le critiche e le prese in giro, sicuro che avevamo ragione Noi.
Poi è arrivato Veltroni e il bipolarismo secco, non capivo perchè coloro che fino al giorno prima chiamavo compagni ora erano diventati dei pericolosi estremisti. Non capivo ma mi fidavo, era per il bene del paese, ero io che non riuscivo a ragionare nei giusti termini.
Fu un massacro politico ma sopratutto ideologico.
Per questo ho salutato con enorme piacere Bersani e il ritorno ad un alleanza a sinistra. Avevamo di nuovo un'anima.
La speranza, la campagna elettorale disastrosa, la disillusione dei risultati.
Ma fa niente, ero triste ma sereno. Avevo fiducia in voi.
E siamo giunti alle elezioni del Presidente della Repubblica, avete cercato l'alleanza con Berlusconi, nonostante tutti i vostri elettori fossero contrari, avete bruciato due ottimi candidati di sinistra come Prodi e Rodotà (in ordine non solo alfabetico) mettendo gli interessi del partito davanti a quelli del Paese. Avete eletto Napolitano, alleandovi con quella destra con cui è impossibile dialogare ma solo scambiare poltrone e favori.
Avete tradito.
Neanche per un attimo vi siete fermati a pensare che se la Sinistra fa qualcosa e gli elettori più felici sono quelli di destra qualche cosa non va.
Per un attimo, solo un attimo, mi avete fatto venir voglia di votare Grillo alle prossime elezioni.
Mi avete costretto a pensare che forse avevano ragione i miei amici, quelli che non votano, quelli che "tanto non cambia niente, sono tutti uguali" avessero ragione e Io, che mi informo, leggo e nella politica ci credo, fossi in errore.
Avevate il Dovere di cambiare in meglio questo paese, lo dovevate a tutti coloro che non erano caduti nei facili populismi e vi avevano dato una chance enorme. E l'avete buttata via.
Ma c'è una cosa peggiore, peggio delle scalate bancarie, degli inciuci, della Bicamerale, dei consiglieri ladri e dei ministri inqualificabilia, qualcosa per cui non posso perdonarvi:
Ieri, per la prima volta nella mia vita, mi sono vergognato di essere un elettore di sinistra.
Simone Striato, ex elettore del Partito Democratico