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lettera del discorso di un sindaco italiano all'abi, al governo e al parlamento

Creato il 01 settembre 2012 da Alloraquando @facciolivio
ROAD SHOW ABI – VITERBO 26 Maggio 2012
CON LA TESTA E CON IL CUORE (l’intervento che avrei fatto)
E’ difficile dire se è giusto trattare i temi posti all’ordine del giorno dall’ABI, con la
testa o con il cuore, credo non sia possibile separare le due cose, stiamo parlando di
essere umani, non della lotta alla processionaria.
Comunque l’idea di portare la banca sotto casa e non viceversa mi è piaciuta sin dal
primo momento, poi mi sono chiesto …. Che gli diciamo ai nostri ragazzi …. Che i
loro genitori sono in Cassa Integrazione o hanno perso il lavoro perché le banche
hanno ridotto  o revocato i fidi alle aziende dove lavorano …. (ad aprile 2012 sono
322 milioni le ore di CIGS autorizzate).
Che molte imprese sono fallite o stanno per fallire poiché il patto di stabilità impone
alle Amministrazione pubbliche di non pagare lavori eseguiti da mesi,  se non da anni
….
Che gli diciamo ai nostri ragazzi …. Che le aziende italiane imbottite di
burocrazia, di messe a norma, di controlli e scadenze, sottoposte a una pressione
fiscale devastante,  non ce la fanno più a competere con  paesi che operano senza
regole e condizioni di vantaggio ….
E’ sotto gli occhi di tutti, Il mondo economico è preda della finanza speculativa, che
di fatto ha polverizzato  il valore dell’economia reale, che non gode più delle
attenzioni degli Istituti di Credito. «L'eccesso di finanza e il suo distacco
dall'economia reale sono problemi che vanno affrontati e risolti. La finanza deve
tornare alla sua missione originaria e naturale: supportare l'impresa nello sviluppo
economico». (Squinzi – Confindustria)
Che gli diciamo a questi ragazzi …. e a chi ha lavorato una vita intera.
E che gli diciamo alle mogli, ai figli, ai nipoti di chi non ce l’ha fatta a sopportare
l’umiliazione di un fallimento, ….. che si è sacrificato per lo spread, per il fiscal
compact e altre diavolerie del nostro tempo …. Io gli direi, non fidatevi mai più delle
banche, dei politici, di chi tenterà di sfruttarvi  per abbandonarvi quando non gli
servirete più. Il Rating costruitevelo sulla vostra pelle, non lasciatelo agli aridi indici
di un sistema deviato.
La nostra classe politica non ha più credibilità e neppure coraggio, la sfiducia dei
cittadini è alta, e ancora ci si attarda sulla legge elettorale, il finanziamento ai partiti,
l’articolo 18 (che tra poco servirà a ben poco), ci si attarda sull’Europa, che non è
l’Europa che abbiamo sognato, e se non va cambiata è bene uscirne e subito, ognuno
risani i conti del proprio paese per fondare poi un’Europa degli Stati e di un Governo
e una Banca Centrale vera.  Dobbiamo svegliarci da questo torpore, è in atto la fine di un mondo, dobbiamo
costruirne subito uno nuovo,  nel rispetto degli esseri umani, delle cose e
dell’ambiente.
Tutto quello che ho appena detto, certamente denuncia uno stato di grave
malessere, ma le mie, le vostre, sarebbero prese di posizione sterili, senza una
capacità di proporre soluzioni.
Le banche devono tornare a fare le banche, investire sull’economia reale, ridare
fiducia all’onestà, alle idee, al know how, alle consistenze patrimoniali. Ridare
accesso al  credito  deve essere una priorità, se qualche BCC ancora lo fa, sfidando il
sistema significa che si può fare. Un affidamento che la banca mette a rientro va
estinto, ma con un piano sostenibile, altrimenti equivale a un’estorsione.
Se vogliamo dire di più, tutto passa attraverso la riqualificazione della politica, l’ho
detto più volte, lo dico da 15 anni a questa parte, davanti a ministri e personaggi
autorevoli, “non voglio essere chiamato politico”,  al massimo, nella qualità di
Sindaco di Vetralla, Amministratore Pubblico. Sapete, dicevo mostrando le cinque
dita,  cosa pensa la gente del politico …. Che è inutile, incapace, corrotto, utilitarista,
inaffidabile. La Politica è inaffidabile, deve riconquistare un ruolo di guida sicura,
deve trasmettere fiducia e certezza, deve essere di esempio se vuole chiedere
sacrifici. E i sacrifici non sono tasse, sono più impegno sul lavoro in cambio di una
maggiore retribuzione. Gli esempi della politica degli ultimi tempi non sono proprio
esaltanti. Mi sarebbe piaciuto un gesto di responsabilità verso i più disagiati, per
esempio la donazione di uno stipendio a tutti i livelli, dal Presidente della Repubblica
agli assessori del più piccolo Comune italiano, passando per senatori, parlamentari,
sindaci, presidenti di province e regioni, manager, e così via; un esempio di grande
valore morale e non solo, molto per chi ha poco, senza impoverire nessuno.
Poi mi chiedo, cosa ci vorrebbe a trasformare le risorse impiegate per la Cassa
Integrazione,  in incentivi per il lavoratore, per le imprese, per il recupero della
competitività Si cercano i soldi per il rilancio dell’economia … ci sono! Riportiamo a
lavorare tutti i cassa integrati, una formula semplice,  ma già poi c’è la Merkel che ci
sgrida …. Lo stato già paga l’80% del salario di un cassintegrato, basterebbe che il
datore di lavoro aggiungesse un 30% per avere non solo il salario intero, ma un 10%
per il lavoratore, che accetta di lavorare un’ora in più al giorno e di più. Così si esce
dalle crisi, ridiventando competitivi sui mercati internazionali, non ci mancano le
intelligenze e la voglia di fare, naturalmente tutto facoltativo per le imprese che
decidessero di avvalersene ….. Josepf Stiglitz dice che l’allocazione inefficiente e il
non utilizzo delle risorse umane, fisiche e naturali odierne (peraltro, le stesse del
periodo pre-crisi) costituiscono il problema. Lo spreco reale di risorse, quindi il gap
tra il potenziale economico e l’output effettivo, si riflette sulla disoccupazione reale; dice pure che la  parola chiave è “investimenti”. Gli investimenti stimolano la
crescita anche nel lungo periodo, portando con sé gli investimenti privati; È
necessario che i governi investano in infrastrutture, in tecnologia e in istruzione,
perché sono settori che possono e sanno adattarsi alle trasformazioni economiche
mondiali; Se non si spendono i fondi governativi vuol dire che la ristrutturazione non
avverrà, e saremo destinati ad anni e anni di disoccupazione molto elevata. E’
principio di base  contenere il panico finanziario sui mercati. Episodi di panico
finanziario si verificano a seguito di improvvise perdite di fiducia in una o più
istituzioni finanziarie; ripristinare la fiducia dei risparmiatori; evitare il fallimento
degli istituti di credito; riportare stabilità nel sistema finanziario europeo.
Stiglitz sottolinea l’importanza dei fattori esterni. “Come i problemi di ogni singolo
Paese si riflettono sugli altri, allo stesso modo un forte stimolo all’economia va a
vantaggio di tutti”. Le politiche di austerità  imposte dai leader europei agli Stati
Membri, sottolinea Paul Krugman, hanno portato i Paesi dell’area euro alla più
profonda recessione, In molti casi i problemi di finanza pubblica che i Paesi si
trovano a dover affrontare sono la conseguenza della recessione, non ne sono stati la
causa; la BCE annuncia di aumentare i tassi di interesse ad ogni cenno, anche
minimo, di inflazione; i leader europei hanno firmato un Trattato (il Fiscal Compact)
che prevede misure recessive. Piuttosto che ammettere i propri errori, i ministri delle
finanze e i capi di Stato e di governo europei sembrano determinati a portare
l’economia, e la società, sull’orlo del baratro. Il prezzo lo pagherà il mondo intero.
Per uscire dalla recessione in cui si trova l’Europa, la ricetta è seguire l’esempio
USA; stimolare l’economia; rivedere il ruolo della Banca Centrale Europea,   che
possa fungere da prestatore di ultima istanza, anche per evitare fenomeni di credit
crunch nell’economia reale. Il progetto europeo va oltre la moneta unica e necessita
di maggiore coordinamento politico e fiscale. In particolare, l’Europa deve
ricapitalizzare le banche; costituire firewall realmente in grado di proteggere i Paesi
dal rischio contagio; mettere in campo politiche che consentano di riprendere il
sentiero della crescita. Per esempio pensare a un sistema che prevede la Tassazione
Unica a Monte, con la soppressione dell’IVA, la Rimodulazione di Tasse e Canoni
con l’abolizione delle Imposte. La Compensazione del Credito come Regola. La
Rinegoziazione dei Mutui Aperta. Introduzione della materia “Scienza
dell’accoglienza” nelle Università. Nelle Scuole Superiori applicazione della
frequenza ridotta a tre giorni settimanali, gli altri giorni presenza on-line. Per il
momento mi fermo qui.
Il Presidente della Confindustria Giorgio Squinzi al suo insediamento ha giustamente
sottolineato le seguenti priorità:  riforma della Pubblica amministrazione,
pagamenti della Pubblica amministrazione; tagli alla spesa pubblica; credito alle
imprese. Come Imprenditore e come Amministratore Pubblico ( sindaco al quarto mandato),
sono profondamente deluso per i modi in cui viene affrontata una “crisi epocale”, a
situazioni di calamità c’è l’obbligo di rispondere  con provvedimenti da stato di
calamità, ma non vedo intorno il  coraggio necessario, tantomeno la giusta
determinazione. Insomma come ho detto questa non è la fine del mondo, ma la fine di
un mondo si.
Considerazioni dopo il Convegno “Road Show ABI”.
Tra le tante cose dette, dati che potevano essere inviati per e – mail, enunciazioni,
ragioni, prese d’atto, buone intenzioni e verbi tutti al futuro; poche proposte niente
soluzioni. Il malato deve morire.  
Tra l’altro ci viene sottolineato che l’energia elettrica costa il doppio che in altri paesi
(es. Cina); ha mai pensato il Governo italiano di chiedere un “ristoro” per l’utilizzo
del nostro ambiente messo a rischio dalle Centrali Nucleari poste alle porte di casa?
Pensate che viene richiesto e applicato ai comuni per il passaggio dei Rifiuti da
conferire in una discarica fuori dal proprio territorio (es. Vetralla per Viterbo).
Tutti inveiscono sulla pressione fiscale, nessuno pone l’accento  sull’invasione
fiscale,  scantinati, interi quartieri, in piccole e grandi città sono colonizzati da
extracomunitari, quasi sempre sconosciuti al fisco e deleteri per la nostra economia
finanziaria e occupazionale, mi chiedo se in America questo è permesso ….
Se prima del convegno ero preoccupato, ne esco terrorizzato, apprendere che chi ci
governa da Bruxelles non ha previsto la ricaduta di alcune regole (Basilea 2-3) sugli
stati membri dell’Unione, che avrebbero portato alla chiusura un’attività economica
su tre, e ha posto correttivi su istanza di alcune  Associazioni tra cui l’ABI, è
imperdonabile, mi sembra di essere su una nave governata da degli incapaci ….. o a
pensare male scaltramente avvitati a difendere interessi di bottega o di parte.
Quando la situazione sarà completamente sfuggita di mano a chi ci governa e a tutti i
livelli, le soluzioni verranno da provvedimenti naturali scanditi da quel terremoto
finanziario che ridisegnerà il sistema, volenti o nolenti. Spero con tutto il cuore che
ciò non avvenga.
Sul fronte delle riforme, mai viste tante complicazioni e zavorre da quando sono state
introdotte, “somiglia tanto a una sagra delle buone intenzioni”.
Oggi viviamo un periodo di profonde incertezze materiali e spirituali, siamo come
alla fine del periodo illuministico, dove miti come la ragione, il progresso, la felicità,
la libertà, la giustizia, sono messe in discussione, ma non riusciamo nel contempo a
rivalutare i sentimenti, che sono sempre più aspri  e astiosi. Il tutto contro tutti.
Riaffiorano messaggi pericolosi, questa situazione  va affrontata e riportata alla
normalità sul nascere, non quando i buoi sono usciti dal recinto. Ci vorranno un paio d’anni per esaurire l’arretrato, dice il Ministro Passera; per
introdurre l’IMU c’è voluto molto ma molto meno dico io, e l’IMU è un’imposta,
“imposta” dal Governo, usciamo dalla confusione di  comodo, i Comuni sono
trasformati in esattori, hanno pochissimo potere decisionale. Oppure gli diciamo
come Monti, di non preoccuparsi che non è questione di mesi …. Ma neppure di 5 –
10 anni ….. o che verranno stanziati per l’arretrato 20-30 miliardi di Euro. A me
queste approssimazioni fanno paura.
Costerebbe molto prevedere il rientro del debito pubblico in un lasso di tempo
sostenibile per le tasche della gente ….. E qual è l’impedimento perché invece che
aumentare la pressione fiscale, che non porta vantaggi a nessuno, si passi a chiedere
di lavorare di più e meglio, e riappropriarci del ruolo che abbiamo perduto, e pensare
che eravamo la quinta potenza dell’economia mondiale, ….. anche i sindacati hanno
le loro colpe.
Quando la situazione sarà completamente sfuggita di mano a chi ci governa e a tutti i
livelli, le soluzioni verranno da provvedimenti naturali scanditi da quel terremoto
finanziario e da quella disobbedienza civile che ridisegneranno il sistema, volenti o
nolenti. Spero con tutto il cuore che le soluzioni sopraggiungano prima di tali eventi.
Infine direi ai tanti colleghi accorsi qui speranzosi di cogliere qualche novità positiva,
che la novità dovremo essere ancora una volta noi, piccole e grandi imprese, capaci di
diversificare e rigenerarci con l’aiuto di noi stessi. Insomma come tanti Sansone ….
ci hanno tagliato i capelli … dobbiamo farli ricrescere, con il nostro lavoro,
dobbiamo ridare credibilità e forza al nostro Paese, dobbiamo ridare fiducia e forza
all’Italia. Nonostante tutto.
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