Caro amico, cara amica, in questo ultimo giorno del 2011 vogliamo rivolgere un saluto e un augurio particolare a voi, lavoratori della Wind, che vi preparate ad affrontare per primi, con lo sciopero del 20 gennaio prossimo, un anno che rischia di essere molto duro e difficile per tutti i lavoratori italiani. Tra i tanti conflitti di lavoro che si sono moltiplicati nel nostro Paese, questo che vi riguarda riassume forse meglio di tutti gli altri la situazione complessiva del lavoro e di milioni di lavoratori oggi in Italia. L’azienda per cui lavorate, la Wind, si sta preparando a cedere non la Rete, cosa vietata, ma la gestione della Rete, cioè voi: il vostro lavoro, la vostra competenza, la vostra esperienza. Non è solo uno sbaglio: è un delitto contro le possibilità di sviluppo del Paese. Solo degli irresponsabili possono pensare di dare via oggi gli asset strategici dell’industria italiana senza dover pagare domani un conto molto salato. La situazione è identica a quando, con la stessa irresponsabilità, si faceva crescere il debito pubblico fregandosene di cosa in seguito sarebbe accaduto alle nuove generazioni. I giovani, sia che lavorino in
Wind sia che siano precari in altre aziende, pagano un prezzo enorme dal momento che il governo sta definitivamente smantellando il sistema di diritti e pensionistico per le nuove generazioni. Per questo oggi state difendendo non solo voi stessi ma il futuro dell’Italia. Se la cessione ci sarà, nessuno garantisce davvero la salvaguardia del vostro posto di lavoro. Quando un’altra azienda, come ad esempio la Ericsson, acquisisce la gestione di un’altra rete di solito non moltiplica ma assorbisce. Uno più uno qui non fa due ma sempre uno. Il minimo che un governo diverso da quello precedente possa fare è pretendere che, in caso di cessione, sia posta come condizione ineludibile l’investimento da parte della nuova azienda in Italia con la disponibilità ad assumere personale altamente qualificato all’interno di un piano industriale di sviluppo e non di razionalizzazione.
Il rischio di disoccupazione, infine, non riguarda solo i 1600 che vengono immediatamente ceduti ma tutti i 4000 dipendenti Wind sul territorio nazionale. E’ difficile infatti credere che gli impiegati dei settori tecnico e amministrativo possano restare al loro posto dopo che l’azienda avrà ceduto il suo settore portante. Noi dell’Italia dei Valori siamo stati al vostro fianco, in occasione degli scioperi del 5 e 16 dicembre. Il nostro capogruppo al Senato Felice Belisario ha presentato un Atto di Sindacato ispettivo al governo. Saremo di nuovo con voi nel 2012, a partire dallo sciopero del 20 gennaio. Chiediamo che il governo dimostri nei fatti la discontinuità con il governo precedente esigendo dalla Wind precise garanzie sulla sorte dei suoi dipendenti, impegnandosi a difendere un settore fondamentale per la crescita dell’Italia. Tanti auguri a voi e a tutti i lavoratori italiani.
Cordialmente
Il Presidente dell’Italia dei Valori il Resp. Nazionale lavoro-welfare IDV
On. Antonio Di Pietro Maurizio Zipponi
SEDI NAZIONALI
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