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E poi la tua Lei così attraente, così "piena", avvolta da un'alea di mistero che, proprio perché tale, era insondabile. Proprio in quei frangenti, quando Lei si perdeva d'immenso, capitava di sentirti escluso perché quello sguardo così raggiante d'Annunciazione non era volto a te, ma per il Vostro bimbo, piccolo grande amore. Che strani sentimenti ti donava quella creatura che, pur nel grembo, ti suscitava sentimenti così confliggenti: tenerezza massima e paura di perdere quel cordone che ti legava alla tua Lei.
Ma si, economicamente ce l'avreste fatta...bastava organizzarsi, gestire le spese in maniera oculata, fare i conti col lavoro, col tempo che ti portava fuori casa, quando c'era.Quante scelte da voler compiere per il Tuo bambino, per la sua felicità, quante aspettative, quanti dubbi, quante paure.
Ora è lì, eccolo, in quella culletta, piccolo piccolo, scricciolo, cuccioletto, hai paura di romperlo, di farlo cadere, ma come si fa a tenerlo in braccio!??Ecco ce l'hai fatta, ha assunto la posizione corretta, ti dicono: "Reggi la testa, che si fa male", "Tienilo dritto che poi ricurgita". E lei: "ora dammelo, devo allattarlo", "non ho troppo latte", "non ce la faccio", "non mi fa dormire", "eccolo, amore, è tutto Nostro".
E lui, il Vostro bambino, occhi semi chiusi, blu, di un blu intenso. Di che colore saranno i suoi occhi, saranno azzurri come i Tuoi o neri come quelli di Lei; e tutti quei capelli neri...e i vostri così chiari...Ma si, ti somiglia, rosa come una rosa, caldo come un ciambellone appena sfornato e piange, piange tanto, ma come si fa a calmarlo, ora sembra una sirena, dov'è l'interruttore??? Ha fame , ha sete, è sporco, cos'ha?
E Lei, ora è completamente persa in Lui, ti lancia qualche sguardo compiacente, ma quel bimbo, il Tuo bimbo, ha già preso il posto tuo, e Lei ti manca, ti manca la vostra complicità, quando ti sentivi speciale e insostituibile. Vorresti che Lei guardasse te come guarda Lui, vorresti aver partorito tu, almeno avresti potuto dire che c'eri anche tu, che anche tu l'avevi portato nel grembo, Lei ti avrebbe sentito forse come un confidente, un'amicA. Vorresti che fosse uscito da te, da dove non lo sai, lo avresti preso dentro di te per allattarlo. E ti chiedi perché non hai latte, vuoi nutrirlo anche tu! Questo ti dicevi.
Chiedevi a Lei, silentemente, di offrirti il Suo seno, in modo che tu potessi nutrire con Lei il Vostro bambino, sapevi che avresti potuto imparare a cambiarlo, a occuparti di Lui, se solo non ti fossi sentito escluso, tagliato da quel cordone ombelicale, da quel rapporto sempre più intenso tra Lei e Lui.Abbandonato da quell'odore di latte, dal seno di Lei, dalle carezze, dall'amore di cui anche tu avevi bisogno.Volevi amarli Lei e il Suo bambino, li adori, ma come si fa a entrare in quel connubio...e tu senti di essere sempre più impacciato, osservato, giudicato.
Coraggio, non mollare! Lui e Lei sono soltanto invaghiti, imprigionati in una bolla di sapone che ti esclude. Forza! Soffia su quella bolla, rompi l'incantesimo, prendi per mano Lei e il Vostro bimbo, chiedile il suo seno, accarezza le Tue creature, di a Lei che ci sei, che sei per Loro, spiega che anche tu ti senti scompaginato, confuso, stanco, preoccupato, felice, un pò solo.
Ricordi la tua Lei? Non le è stato semplice diventare mamma, con un corpo che non sempre le piace, con i vestiti che non le rientrano ancora, con quel pianto che, a volte, la fa impazzire e quella sensibilità così ingombrante...
E allora non dimenticherò mai quando le hai detto che è bellissima, e una mamma fantastica: quello sguardo adorante che era soltanto per Lui, finalmente diventa anche per te, ecco che ora Lei è avvolta da due menti e due cuori, quattro mani, quattro gambe, che si prendono cura di Lei, del Vostro bambino, e non sei più solo papà...
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