Magazine Salute e Benessere

lettera sulle fattezze di Gesù

Creato il 05 maggio 2010 da Marjuve

Da una lettera di Publio Lentulo a Tiberio (31 d.C.)

Lettera di Publio Lentulo governatore della Giudea all'Imperatore sulla descrizione delle fattezze di Gesù Cristo. Lentulo è stato contemporaneo di Cristo. È un documento di alto valore storico ed assai veritiero.

gesu.jpg

"Ho inteso, o Cesare, che desideri sapere quanto ora ti narro: essendo qui un uomo, il quale vive di grandi virtù chiamato Gesù Cristo, dalla gente è detto profeta ed i suoi discepoli lo tengono per divino e dicono che egli è figlio di Dio creatore del cielo e della terra, e di tutte le cose che in essa si trovano e son fatte.
In verità o Cesare, ogni giorno si sentono cose meravigliose di questo Cristo: risuscita i morti e sana gli infermi con una sola parola.
Uomo di giusta statura e molto bello di aspetto; ed ha maestà nel Volto, e quelli che lo mirano sono forzati ad amarlo e temerlo.
Ha i capelli del color della nocciola ben matura son distesi sino alle orecchie e dalle orecchie alle spalle sono di color della terra ma più risplendenti.
Ha nel mezzo della testa il crin spartito ad usanza dei Nazareni, il volto senza macchia o ruga, accompagnato da un colore modesto.

Le narici e le labbra non possono da alcuno essere riprese con ragione; la barba è spessa ed ha somiglianza dei capelli, non molto lunga ma spartita nel mezzo.
Il suo mirare è molto spaventoso e grave: ha gli occhi come i raggi del sole e nessuno può guardarlo fisso per lo splendore; e quando ammonisce, si fa amare ed è allegro con gravità.
Dicono che nessuno l'ha veduto mai ridere, ma bensì piangere.
Ha le braccia e le mani molto belle, nella conversazione contenta molti ma si vede di rado: e quando vi si trova, è molto modesto all'aspetto, e nella presenza è il più bell'uomo che si possa immaginare; tutto simile alla madre la quale è la più bella giovane che si sia mai vista da queste parti.
Però se la maestà tua, o Cesare, desidera di vederlo come negli avvisi passati mi scrivesti, fammelo sapere, che non mancherò subito di mandartelo.
Di lettere fa stupire la città di Gerusalemme. Egli non ha studiato giammai con alcun, eppure sa tutte le scienze, cammina scalzo, senza cosa alcuna sulla testa; molti ne ridono nel vederlo, ma in presenza sua nel parlare con lui tremano e stupiscono.
Dicono che un tal uomo non è stato mai veduto, nè inteso da queste parti.
In verità secondo come dicono gli ebrei, non si è mai sentito di tali consigli, di così grande dottrina come insegna questo Cristo e molti dei Giudei lo tengono per divino e lo credono; e molti altri me lo querelano come dire che è contro la Maestà tua, o Cesare.
Si dice di non aver mai fatto dispiacere ad alcuna persona, ma sì bene tutti quelli che lo conoscono, che l'hanno provato dicono di aver ricevuto benefizi e sanità.
Però alla maestà tua, o Cesare, alla tua obbedienza sono prontissimo: quanto mi comandi sarà eseguito.

Vale da Gerusalemme indizione settima, luna undecima. Della maestà tua fedelissimo ed obbedientissimo Publio Letulio governatore della Giudea."


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

COMMENTI (1)

Da IlCensore
Inviato il 06 ottobre a 16:33
Segnala un abuso

La Lettera di Lentulo è un falso del cinquecento: http://it.wikipedia.org/wiki/LetteradiPublio_Lentulo

Dossier Paperblog