Di Morgan Palmas
Intervista a Massimo Maugeri, curatore di Letteratitudine
Quando è nato Letteratitudine?
Letteratitudine è nato nel settembre del 2006.
Quanti sono i redattori oggi, se si escludono i contributi occasionali?
In verità non esiste una vera e propria redazione… Mi avvalgo, questo sì, di contributi occasionali di amici scrittori e critici letterari. A qualcuno di loro ho anche riservato uno spazio, una sorta di “rubrica”, all’interno del blog: tra cui Ferdinando Camon, Roberto Alajmo, Antonella Cilento, Simona Lo Iacono… ne cito solo alcuni. E poi ci sono forum permanenti, come quello sulla scuola (Letteratitudine chiama scuola) curato da Maria Rita Pennisi e Maria Lucia Riccioli.Ma soprattutto faccio affidamento sull’indispensabile supporto di tutti coloro che mi seguono e che, con i loro commenti, contribuiscono a rendere vive le discussioni on line che propongo.
Da che cosa è scaturita l’idea del blog?
Come dico spesso, il blog è nato da una mia esigenza di comunicazione. Era appena venuta alla luce la mia secondogenita, così ho pensato di creare un “luogo d’incontro virtuale” per discutere di libri e letteratura senza spostarmi da casa, coinvolgendo – almeno inizialmente – pochi amici nell’ambito di un progetto di scambio e condivisione. Ma non potevo immaginare che, in poco tempo, Letteratitudine avrebbe riscontrato un così gran successo.
Quali sono gli obiettivi?
L’obiettivo è quello - appunto - dello scambio, della condivisone, del sano confronto. Da qui l’esigenza di avviare discussioni sui libri e sui temi da essi trattati… partendo dal presupposto che leggere sia ancora importante, che ogni buon libro includa un mondo che merita di essere visitato.
Crede che i blog letterari siano semplice condivisione culturale oppure possano anche avere altre funzioni?
Sicuramente hanno anche una funzione divulgativa e informativa… oltre che promozionale (dell’oggetto-libro, ovviamente).
E pensa più a isole lontane fra loro o a contenitori che si integrano e si scrutano con piacere, stimolandosi a vicenda?
In questi anni c’è stata una sorta di evoluzione dei blog letterari. Ognuno è andato alla ricerca di una propria strada, di un proprio stile, di un approccio personale. In tal senso sono isole… ma non lontane. Isole connesse, piuttosto… che si stimolano a vicenda, sì… e che insieme formano un arcipelago letterario di tutto rispetto.
Gli addetti ai lavori (case editrici, scrittori, agenti letterari, critici, ecc) si sono riversati in massa nei mondi virtuali, incluse le piazze dei social network, uno fra tutti Facebook, qual è la sua opinione in merito? La letteratura ha beneficiato di questa democratizzazione dei contenuti e delle comunicazioni?
In ogni processo (e all’interno di ogni mutazione) ci sono i pro e i contro. Tuttavia sono convinto che la crescita del mondo virtuale, lo sviluppo del web, abbiano fatto bene al mondo dei libri. Di sicuro dal punto di vista della divulgazione e della comunicazione. Certo, non tutto quello che è pubblicato on line può essere di “qualità”. E nella massa di informazioni, a volte, si rischia il caos. Questo è vero. Ma credo sia normale e inevitabile. Il cosiddetto rovescio della medaglia. Ciononostante, anche dal punto di vista dei contenuti, a mio avviso, il bilancio deve essere considerato più che positivo.
Escluso il suo blog e Sul Romanzo, indipendentemente dalle idee e se non altro per una questione di possibile discutibile autoreferenzialità, qual è il blog letterario che segue con più interesse?
I blog più importanti li seguo tutti. Non riesco più a intervenire (come facevo una volta) per mancanza di tempo, ma un’occhiata riesco sempre a darla. Sono molto legato al blog letterario collettivo La poesia e lo spirito, anche perché sono uno dei redattori. Ma seguo sempre con piacere anche Nazione Indiana, Lipperatura, Vibrisse, Satisfiction, Carmilla on line, Il primo amore, il sito di Giuseppe Genna… ma l’elenco potrebbe continuare.Li seguo sempre con affetto e li considero siti amici. La maggior parte dei loro animatori, peraltro, li conosco personalmente.Come dicevo prima: isole vicine di uno stesso arcipelago.
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