È l’antropologo e scrittore calabrese Vito Teti ad aggiudicarsi la settima edizione del Premio letterario nazionale Tropea con la sua ultima opera “Il patriota e la maestra”, imponendosi con il 72,3% di voti complessivi.
Lo scrittore ha ottenuto la vittoria convincendo sia la giuria popolare, conquistando 14 voti, sia la giuria composta dai 409 sindaci calabresi, che ha espresso ben 122 preferenze.
Teti si è imposto sui competitors Edoardo Albinati con la sua opera “Vita e morte di un ingegnere” e Benedetta Palmieri con “I funeracconti”.
Succede, così, a Mimmo Gangemi, vincitore dell’edizione precedente, con la sua opera “La signora di Ellis Island” oltre che a una penna del calibro di Roberto Saviano: lo scrittore campano vincitore nell’edizione del 2007 con la sua opera prima “Gomorra”, libro inchiesta sulla camorra divenuto un vero e proprio cult, oltre che un’opera cinematografica.
Sulla scia dei vincitori precedenti, l’opera di Vito Teti, professore ordinario di Etnologia presso l’Università della Calabria, racconta una storia di vita quotidiana, di contrapposizione tra uomo e donna, Nord e Sud.
In particolare “Il patriota e la maestra” narra di una storia quotidiana, faticosa, segnata da speranze e delusioni a cui fanno da sfondo altre storie e altre figure del Risorgimento meridionale che aiuta a uscire da retoriche nazionali e da nostalgie neoborboniche. La storia dell’incontro tra un “vero figlio delle rupi calabre” e la “Mammagrande” piemontese, che girano l’Italia per affermare il loro credo, è metafora di un’altra storia tra Sud e Nord, uomo e donna, passione e ragione, ceti privilegiati e ceti popolari.
Un’opera che, dunque, rispecchia pienamente il senso della manifestazione ideata dall’Accademia degli Affaticati come primo festival dedicato al tema della lettura e della scrittura in epoca digitale e che, in tal senso, vuole offrire uno spazio aperto in cui scrittori, intellettuali, giornalisti e musicisti possano confrontarsi sulle nuove forme di comunicazione.
Per l’edizione 2013, il Festival si è svolto dal 5 al 10 novembre in vari centri culturali e turistici della piccola provincia calabrese, quali Tropea, Vibo Valentia, Serra San Bruno e Soriano Calabro.
In pochi anni il Premio Tropea si sta ricucendo uno spazio importante all’interno del panorama letterario nazionale, a dimostrazione che è possibile, in questa Regione – ed anche in una delle provincie più povere d’Italia – “mangiare con la cultura”, parafrasando un’infelice esternazione.