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Lettere al serial killer: i sogni son desideri

Creato il 20 gennaio 2013 da Paolo Franchini

Già sognato Greg,

sono Marcel Gibicogar e me la passo neanche male nella città di Yorba, vendendo soffiate a chi si arrangia nelle lotterie clandestine.

Non ho la presunzione di considerarmi un traduttore di sogni ma quando sprofondo nell’oblio del sonno, ecco che mi appaiono le situazioni già legate ai numeri.

La mia nonna materna morì di 41, il coltello. E la piansero in molti,perchè pare avesse le tette più toste della Carolina del Sud, che il 28 l’abbia in gloria. E se lei, ora, è un’anima del purgatorio, giocati l’85, Greg, assieme ai pidocchi della tua branda, che fanno 87, e a tutti i tuoi morti ammazzatti, che non saprei se basta il 62.

Piuttosto, svelami il dilemma.

Dato per scontato che il morto dissotterrato fa 43 e che il morto sezionato fa 68, che numero sortisce dal sogno della morta nel cataletto?

Grazie e occhio alla prossima ambata del morto di San Diego, 25 se bestemmia.

Marcel Gibicogar

 

Caro Marcel,

nel tuo cervello devono ronzare parecchie mosche cachettiche, più picchiate dell’incudine del fabbro di Calabasas, morto di morsicatura di tarantola ubriaca, che mi pare faccia 44.

Se per per morta nel cataletto intendi una morta in barella, giocati il 4, o fallo giocare a chi cavolo vuoi tu.

Ti saluto con un calcio in culo, condito con bava di cane, 27 se ricamata sul retro dei tuoi pantaloni bisunti.

Con scarsa simpatia,

Greg

P.S.: Non avertene a male. Ma odio i numeri. Soprattutto da quando a beccarmi fu quel maledetto poliziotto patito di sudoku…

 

Questa rubrica è ideata e curata da Carlo Cavalli, nel caso prendetevela con lui.


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