Qualche tempo fa ho parlato di lettere d'amore, ricordate?
Avevo tradotto quella bellissima lettera della scrittrice neozelandese Katherine Mansfield a suo marito e so che quelle bellissime parole, così intense, appassionate e romantiche hanno colpito molte di voi.( vedi qui)
Sullo stesso argomento ho trovato in rete questo bel articolo tratto da The Times in cui si riportano altre lettere d'amore di personaggi famosi(di lingua inglese) di varie epoche e la cosa interessante è che davanti all'amore tutte le persone sono uguali e diverse al tempo stesso. Stessi batticuori, stesse incertezze, stesse esaltazioni e patimenti, allora come oggi. Davanti al più nobile dei sentimenti troviamo tutti un terreno di contatto: siamo tutti disperatamente umani. E per fortuna.
Ho tradotto l'articolo perchè sono sicura che vi piacerà.
LE PIU' BELLE LETTERE D'AMORE DI SEMPRE di Joan BakewellFra le parole più romantiche mai messe su carta, queste lettere catturano il desiderio e la disperazione di donne perdutamente innamorate attraverso i secoli.E' l'intimità che emerge ed è l'intimità la cosa che più apprezziamo. Leggere lettere d'amore ci autorizza a sentire un fremito davanti alla testimonianza delle emozioni pure di qualcun altro. Agoniando, come spesso ci capita di fare, il rapimento dell'amore, qui possimo vedere con che chiarezza e con che onestà, franchezza e bellezza altri sono stati in grado di esprimerlo. Ed eccoli qui in una moltitudine di sentimenti e personalità. Queste lettere d'amore non hanno molto in comune eccetto la loro motivazione di base: attraversare lo spazio e il tempo pur di raggiungere il proprio amore. Esse mostrano invece nella loro forma super concentrata il carattere di queste donne diverse in tutto il oro coraggio, la loro passione e il loro tormento. Forse in nessun altro momento la verità dei sentimenti di una donna viene espressa in modo così poco artefatto. [...]Quello che cerchiamo nelle lettere d'amore è un riflesso dei nostri stessi bisogni e delle nostre passioni. Leggiamo le parole di altre come se fossero le nostre.Abbiamo il coraggio di essere altrettanto esplicite, bisognose e piene di desiderio? E le nostre parole renderanno giustizia a i nostri sentimenti ? Chi può egualiare la malinconica franchezza di una morente Caterina D'Aragona, mollata da Enrico VIII più di vent'anni prima ma ancora intenta a scrivergli ' i miei occhi desiderano voi sopra ad ogni cosa?'
Oggi il tempo e la distanza non si frappongono più fra gli innamorati. Con un piccolo movimento di pollice e la pressione del tasto 'Invia' possiamo essere raggiungibili da tutti. Possiamo sentire subito la voce che amiamo sul nostro cellulare. Il desiderio di un attimo può essere immediatamente soddisfatto. Cosa abbiamo perso!
Tuttavia c'è ancora la magia della scrittura a mano, della busta con l'indirizzo, la familiarità delle parole scritte. Katherine Mansfield si mette seduta e assapora il piacere di essere da sola... 'Ho voglia di scriverti una lettera d'amore questa sera' - e segue la più elequente, personale e bella espressione d'amore [n.d.t. la puoi leggere nel post sopraccitato] . Unica e per sempre. Un sms questo non lo può fare.
CATERINA D'ARAGONA (1485-1536)Caterina D'Aragona
Enrico VIII e Caterina D'Aragona rimasero sposati per oltre ventanni prima che il re, in parte a causa della sua ossessione per un erede maschio, le facesse sostenere un umiliante processo per poter essere libero di sposare Anna Bolena, cosa che poi fece nel 1533. Malata e esiliata da Londra, Caterina morì l'anno dopo aver inviato questa lettera:
A Enrico VIII, 1535 Mio Signore e Caro Marito, mi affido a voi. L'ora della mia morte si avvicina velocemente ed essendo questa la mia condizione, il tenero amore che vi porto mi spinge a ricordarvi, con queste mie parole, della salute e salvaguardia della vostra anima, che dovete preferire sopra a ogni altra cosa mondana e prima della cura e salvaguardia del vostro stessoEnrico VIII (1491-1547)
corpo per il quale avete getatto me in molti affanni e voi stesso in cure continue. Da parte mia vi perdono di tutto, sì, questo è il mio desiderio e prego devotamente Dio perchè anche Engli voglia perdonarvi. Per il resto vi affido nostra figlia Maria e vi raccomando di essere per lei un buon padre, come ho sempre desiderato.Vi prego inoltre, a nome delle mie dame di compagnia, di assegnare loro una dote, che non sarà molto poichè sono solo tre. Per quanto riguarda tutti gli altri miei servitori, vi chiedo di dare loro un anno di paga in più rispetto a quello che è loro dovuto, così che non rimangano senza mezzi di sostentamento. Per ultima cosa, giuro che i miei occhi desiderano voi sopra ogni altra cosa.
JANE WELSH (1801-66)Jane Welsh Carlyle
Questa lettera fu scritta diversi giorni prima del matrimonio di Jane Welsh, brillante figlia di un medico e Thomas Carlyle, famoso letterato e saggista. Dopo che Carlyle lasciò la Scozia per Londra,nel 1834, Jane intrattenne rapporti con i luminari dell'epoca, inclusi Dickens, Thackeray e Tennyson, ma la sua salda relazione con Carlyle vacillò pericolosamente nel 1843, quando Thomas si infatuò di Lady Harriet Baring. Mentre il matrimonio durò quarant'anni, non è del tutto certo che sia stato mai consumato. Jane Welsh Carlyle è spesso considerata la migliore scrittrice di lettere in lingua inglese.
A Thomas Carlyle.Spedita da Templand, martedì, 3 ottobre 1826
E' poco gentile che voi dobbiate sempre sopportare di vedermi giù di morale quando è così facile per voi sollevarmi al settimo cielo! Il mio animo era più scuro della notte quando la vostra penna scrisse "Che luce sia" e luce fu per ordine di quella Parola. Ed il mio spirito è ora risollevato e provo persino gioia davati all'idea della temuta cerimonia, della fame e della sorte qualsiasi essa sia.Thomas Carlyle( 1795-1881)
Oh, carissimo amico mio! Siate sempre buono così con me, e io sarò la migliore e la più felice delle mogli! Quando ho letto nei vostri sguardi e nelle vostre parole che mi amate, l'ho sentito nel più profondo del mio cuore; allora non mi curo più di nulla nell'intero Universo; ma quando voi volate via dalle mie carezze per fumare tabacco o parlate di me come una nuova accolita del vostro gruppo, in quel caso davvero 'il mio cuore è disturbato da molte cose' . Mia madre non è ancora arrivata ma la aspetto questa settimana; la settimana seguente deve essere riservata a lei per consentirle di dare un'ultima occhiata a sua figlia; e poi mio Carissimo, Dio volendo, sarò vostra per sempre. ... Oddio! Cosa darei per essere seduta ora nella nostra casa di bambole, sposati da una settimana!. . . Posso decisamente rendervi uno dei vostri venti [baci]. Ma, davvero, Caro, questi baci sulla carta non vale la pena conservarli. Me ne avete dato uno sul collo quella sera che eravate così di buon umore, e uno sulle labbra, in un'altra occasione che non ricordo, di cui non mi priverei anche per cento mila baci di carta. Forse un giorno o l'altro non ne riceverò di nessun tipo; sic transit gloria mundi . . . Ma devo fermarmi. E questa è la mia ultima lettera. Che pensiero! Terribile eppure pieno di diletto.Voi mi amerete per sempre, vero, marito mio e io sarò sempre la vostra sincera e affezionata Jane Welsh. [...]
DOROTHY OSBORNE (1627-95)Dorothy Osborne,Lady Temple
Dorothy Osborne dovette far uscire di nascosto da casa le sue vivaci e mordaci lettere a Sir William Temple perchè il loro corteggiamento andava contro i desideri della sua famiglia, di parte Realista, le cui finanze erano state seriamente decurtate durante la Guerra Civile e che sperava di conseguenza in un marito ricco per lei. Comununque i due alla fine riuscirono a sposarsi e si traferirono in Olanda, dove Dorothy diventò confidente di Maria Stuarda.
A Sir William Temple
Sono molti ingredienti che un marito deve avere per rendermi felice. Per prima cosa, come dice mio cugino Franklin , i nostri caratteri devono andare daccordo; e perchè questo avvenga egli deve avere un tipo di educazione simile alla mia, e accompagnarsi con le stesse persone. Cioè, non deve essere così
Sir William Temple ( 1628-1699)
tanto gentiluomo di campagna da intendersi solo di cani e falchi ed essere appassionato più di quelli che di sua moglie; nè essere della sorta di quelli il cui unico scopo è diventare Giudici di Pace e una volta che uno è diventato Alto Sceriffo non leggere altro che leggi e non dedicarsi allo studio di altro che non sia la stesura dei suoi discorsi , infarciti di frasi latine che è più probabile stupiscano e spaventino quei suoi poveri vicini in lite piuttosto di persuaderli alla calma ( . . .) Nè deve essere un Monsieur di mondo, con la testa piena di piume, fuori e dentro, che parla solo di balli e duetti e ha il coraggio di portare fusciacche che fanno rabbrividire tutti quelli che gli stanno intorno. Non deve essere assoultamente uno stupido, nè uno capriccioso, cafone, orgoglioso o avido;e a tutto ciò deve essere aggiunto il fatto che egli mi deve amare e io devo amare lui tanto quanto ci è possibile amare.
Senza tutto questo, la sua fortuna ,qualsiasi essa sia, non arriverebbe mai a soddisfarmi; se questo ci fosse, anche una fortuna molto piccola mi porterebbe a non pentirmi mai della mia scelta.
LA REGINA VITTORIA (1819-1901)La regina Vittoria
E' impossibile esagerare quando si parla di quanto Vittoria dipendesse da suo marito Alberto. I suoi figli venivano molto dopo nel suo affetto e lei non faceva nulla senza la sua espressa approvazione. Quando Alberto morì, nel 1861, lei fu assolutamente inconsolabile e fece cadere tutta la corte in un lutto così prolungato da sembrare straordinario persino per i rigorosi standard dell'epoca. Questa è una lettera scritta a suo zio Leopoldo.
Al Re del Belgio, inviata da Osborne, 20 dicembre 1861
Mio CARISSIMO e GENTILISSIMO PADRE , perchè come tale vi ho sempre amato! Quella povera bimba senza padre di otto mesi è ora una vedova di quarantadue anni completamente affranta e dal cuore spezzato! La mia vita felice è finita! Il mondo per me se n'è andato! Se devo continuare a vivere ( e non farò nulla che possa farmi stare peggio di ora) sarà d'ora in avanti solo per i nostri poveri figli senza padre ...per il mio triste paese, che perdendo lui ha perso tutto,e solo per fare quello che so e sento lui vorrebbe,perchè lui è vicino me... il suo spirito mi guiderà e mi ispirerà! Ma...che male fa essere tagliata fuori dalla vita nel fiore degli anni...vedere la nostra pura, felice, quieta vita domestica , che da sola mi dava la forza di sopportare la mia posizione così poco amata, SVANIRE a quarantadue anni...mentre io avevo sperato con tanta intima certezza che Dio non ciPrincipe Alberto (1919-1861)
avrebbe mai diviso e ci avrebbe fatto invecchiare insieme ( anche se lui parlava sempre della brevità della vita)... è troppo brutto, troppo crudele! Tuttavia deve essere stato per la sua bontà, per la sua felicità! Troppo grande era la sua purezza, troppo alte le sue aspirazioni per questo movero misero mondo! Ora la sua grande anima sta godendo ciò di cui era degna! E non lo invidierò; pregherò solo che la mia possa migliorarsi per questo, così da poter stare con lui per l'eternità, e a quel momento benedetto sinceramente guardo con profondo desiderio. Carissimo, carissimo zio, come stato gentile a venire! Sarà un indicibile conforto e tu potrai fare molto e dire alla gente quello che dovrebbe fare. Per quanto riguarda il mio bene, tutta la mia servitù, in particolare la povera Phipps, non potrebbe essere più devota, nonostante anche loro abbiano il cuore affranto, e ansiosa solo di vivere come lui desiderava! La buona Alice è stata e sta bene. Il 26 per me va perfettamente.
La vostra sempre devota, sventurata Figlia,
Vittoria R.
EMILY DICKINSON (1830-86)Emily Dickinson
Emily Dickinson scrisse almeno 1800 poesie ma ne pubblicò solo un piccolo numero durante la sua vita. Una delle sue amicizie più strette fu con Susan Gilbert che incontrò da ragazzina alla Amherst Academy e alla quale scrisse più di 300 lettere. Nel 1856 Susan sposò il fratello di Emily, Austin. La coppia costruì una casa a Amherst nel Massachusetts. Il loro non fu un matrimonio felice. La stessa Emily non si sposò mai.
A Susan Gilbert, 6 febbraio 1852
Mi farai venire cara Susie...così come sono vestita ora, con il vestito sporco e liso, il mio vecchio ampio e i miei capelli ... Oh Susie, non ho abbastanza tempo per descriverti il mio aspetto, però ti voglio bene esattamente quanto te ne vorrei se il mio aspetto fosse sempre a posto, perciò non ti importerà, vero? Sono così felice, cara Susie ... che i nostri cuori siano sempre puliti, e sempre lindi e belli, perciò non c'è nulla di che vergognarsi. Ho lavorato molto stamattina e dovrei lavorare anche adesso...ma non posso negare a me stessa il lusso di spendere uno o due minuti con te.
I piatti possonoa spettare, cara Susie...e la tavola da sparecchiare può stare lì...loro sono sempre con me, ma te 'non ti ho sempre' con me....
Susan Gilbert Dickinson (1830-1913)
Oh, mia carissima, per quanto tempo mi sei stata lontana, quanto sono stanca di aspettare e cercarti e chiamarti; a volte chiudo gli occhi, e chiudo il cuore davati a te, e cerco nuovamente di dimenticarti, perchè tu mi fai così tanto disperare, ma mai te ne andrai via... Oh,tu non lo farai mai...dillo, Susie, promettimelo ancora ed io abbozzerò un sorriso...e sopporterò ancora la mia piccola croce di questa triste, triste separazione. Quanto sembra vano scrivere, quando si sa come ci si sente...quanto più importante sia sederti a fianco, parlare con te, sentire i toni della tua voce; " nega te stesso , prendi la tua croce e seguimi" è così difficile... dammi la forza, Susie, scrivimi di speranza e amore, e di cuori che hanno resistito e di quanto grande sia stata la ricompensa dal 'nostro Padre che sta nei Cieli'! Non so come farò a sopportarlo, quando arriverà la primavera; se lei dovesse venire a trovarmi e mi parlasse di te, oh di sicuro la cosa mi ucciderebbe! Mentre il gelo rimane attaccato ai vetri e il Mondo è rigido e cupo; l'assenza è più semplice; anche la Terra è in lutto per i suoi piccoli uccellini; ma quando tutti loro ritornano, e lei canta ed è così festosa...per piacere, che ne sarà di me?
Susie, perdona e dimentica tutto quello che ho detto, prenditi qualche piccolo scolaro che ti canti un dolce canto su Maria e Betlemme e continuerai a fare dolci sonni, come se non ti avessi mi scritto tutte queste brutte cose ... Mattie è molto intelligente, parla spesso di te, mia cara; ti devo lasciare ora..."Una piccola ora di Paradiso"...ringrazio chi me l'ha concessa, così me ne concederà una ancora più lunga quando al suo amore piacerà ...riportami a casa Susie,sì!
Ti voglio sempre, e per sempre, sinceramente bene!
Emily
CHE BELLO POTER LEGGERE QUESTE PAROLE PERCHE' LA CARTA LE HA CONSERVATE PER SEMPRE ( COME DICE IL VECCHIO DETTO '...SCRIPTA MANENT'). COSA LEGGERANNO DI NOI E DEI NOSTRI AMORI QUELLI CHE VERRANNO SE LA MAGGIOR PARTE DEI MESSAGGI D'AMORE CHE OGGI CI SCAMBIAMO VIAGGIANO SOLO SULL'ETERE E TUTT'AL PIU' RIMANGONO SCRITTI SULLA MEMORIA DI UN CELLULARE E DEL COMPUTER DEI NOSTRI PROVIDER TELEFONICI?