Letterina aperta ai nostri Politici della SCU – Sacra Casta Unita.

di Enzo Paternò

Letterina aperta ai nostri Politici della SCU – Sacra Casta Unita.
Mi rivolgo a Voi, politici della nostra amata Patria. Nessuno ha osato, osa o oserà mettere in dubbio la vostra onestà, la vostra rettitudine, lo spirito di sacrificio che avete messo sin dal momento del …. radicamento in parlamento. Ma, al di la della vostra indubbia onestà, come riconosciuta anche dai ciellino al loro Formigoni, resta il disastro economico inflitto ad un’intera nazione ad eccezione di qualche fortunato che si è arricchito a causa di qualche vs. errore. Però, ferme restando le indubbie qualità morali, è chiaro che l’attuale crisi sia addebitabile alla vostra imperizia ed incapacità, incapacità talmente gravi che non vi hanno nemmeno permesso di accorgervi di chi ha avuto, a vostra insaputa, l’impudenza dell’acquisto di beni immobili e di altri costosi regali. Se non riuscite ad essere attenti per queste piccole cose come pensate, voi ben radicati, di poter far risalire la china ad un popolo che avete ridotto col le pezze sul popò. Quando un medico sbaglia diagnosi e cura, se non si vuol finire nelle mani del becchino, lo si cambia, quando un allenatore non è efficiente lo si cambia, non si pretende di cambiare tutta la squadra, nel nostro caso tutti gli italiani. Avete fallito, siete stati così fortunati da aver avuto privilegi così…… privilegiati con cui potrete affrontare con grande serenità il vs. futuro. Ecco perché vi chiediamo di …. Sradicarvi, di andare via per far in modo che anche noi possiamo affrontare con serenità il nostro. Berlusconi Cav., Bersani, Lette ( mi rivolgo al plurale ), D’Alema, Finocchiaro, Violante, non ricordo il nome della vittima del Colosseo, Formigoni….. e tutta la casta, andate via, riconosceteci un po’ di respiro, andiamo ad elezioni ma da cittadini liberi e con un sistema elettorale che serva alla democrazia e non a salvare il culo ai radicati più….. rinomati. Boi che siete stati sempre benevolmente a disposizione del popolo, fateci questo favore andate via. Grazie per la vostra attenzione e, come diciamo in Sicilia, per sempre servo vostro.

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