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Letto e visto per voi...

Creato il 03 agosto 2011 da Marianna06

   LUCIA CECI  / IL PAPA NON DEVE PARLARE –CHIESA –FASCISMO  E GUERRA

   D’ETIOPIA./ LATERZA-pp266 - 2010

 

   Lucia Ceci,docente di Storia Contemporanea all’università di Tor Vergata, ci regala

   uno studio stimolante, che riguarda il lungo e contradditorio rapporto tra Chiesa e guerra.

   Mi riferisco a “Il Papa non deve parlare”, edito da Laterza.

   Nel volume  si affrontano con chiarezza e rigore scientifico i principali aspetti della campagna

   militare italiana  del 1935-36  in Etiopia come il dibattito ,che l’accompagnò e l’azione  

   del regime fascista (la propaganda) e soprattutto l’atteggiamento della Santa Sede e del clero

   davanti al conflitto medesimo.

     E, grazie alla documentazione nuova, proveniente dagli archivi vaticani, il testo della Ceci

   fa emergere  due punti particolarmente importanti.

   Intanto la netta contrarietà di Pio XI all’intervento in guerra.

   Infatti il Papa, dopo l’iniziale condanna della guerra, pronunciata nell’agosto del 1935,

   condanna per altro stravolta  dalla stampa fascista dell’epoca e annacquata dalla stessa

   diplomazia vaticana,dinanzi alle reazioni intimidatorie di Mussolini, si rassegnò e tacque.

   E quindi la conseguenza logica fu che il silenzio del Papa venisse poi interpretato come un

   tacito avallo dell’impresa. Cosa assolutamente falsa.

   Falsità che produsse nei confronti della guerra un’eccitazione spropositata e squilibrata  tanto

   da parte della gente comune quanto e soprattutto da parte di vescovi e prelati.

    

 

   SKOONHEID /BELLEZZA/ di OLIVER HERMANUS /Sudafrica 2011

 

   Skoonheid ,( la cui traduzione in italiano è Bellezza), è il nuovo film di Oliver Hermanus,

     regista originario di Cape Town in Sudafrica.

   L’importanza di questo lavoro di Hermanus, incluso già nella sezione “Un Certain Regard”

   del Festival di Cannes 2011, e che ha ricevuto al Film Festival di Durban il premio per

   il miglior film sudafricano, è l’essere ,tra l’altro, il primo film parlato tutto in lingua Africaans.

   La storia è quella di un uomo sulla quarantina, tale François van Heerden, bianco, con

   una famiglia africaans e che vive a Bloemfontein, alimentando un senso negativamente

   fatalista della vita. Fino a che…

   A giudizio della critica “Skoonheid” racconta una storia sudafricana molto complessa con un

   forte richiamo internazionale. E l’apprezzamento, sul piano stilistico per Oliver Hermanus

   è totale sia per sottigliezza che controllo e dimostrazione di conoscenza della storia del

   cinema.

   Avremo modo di fare anche noi spettatori le nostre valutazioni al più presto.

   Infatti “Skoonheid” sarà nelle sale cinematografiche, da noi ,nella prossima stagione.  

 

   A cura di  Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

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