L’inizio dell’anno nuovo porta con sé le prime novità. Una di queste è il fatto che in Lettonia entra in circolazione definitivamente l’Euro diventando così il diciottesimo paese della zona euro dopo l’ingresso dell’Estonia nel 2011. La Lettonia abbandona così il Lats, la moneta nazionale introdotta nel 1993 per sostituire il rublo. Per l’Euro è una notizia molto importante, dato che in molti paesi è ancora aperto il dibattito sull’opportunità di rimanere nell’Eurozona e dato che fino a poco tempo fa si temeva in una spaccatura della zona euro. L’adesione della Lettonia ha un forte impatto politico. Il presidente della Commissione Ue Barroso ha dichiarato: “un evento importante non solo per la Lettonia ma per la stessa area dell’Euro, che rimane stabile, interessante e aperta a nuove adesioni”.
La Lettonia ha affrontato notevoli sacrifici per poter accedere alla moneta unica. Ha affrontato politiche del rigore molto severe subendo fortemente l’impatto della crisi del 2008 che l’ha condotta ad una caduta del 25% del prodotto interno lordo. Nonostante questo la Lettonia oggi mostra la crescita più robusta dell’intera Eurozona, con una crescita del 5,5% nel 2011 e del 5,6% nel 2012 mentre nel 2013 la crescita è prevista di circa il 4%. Il debito pubblico è pari al 40% circa del Pil e deficit all’1,4%. Numeri da miracolo economico italiano. C’è da dire però che la Lettonia con soli 2,3 milioni di abitanti è un paese molto piccolo per cui anche con poche iniezioni di denaro è sufficiente osservare una crescita importante. Negli ultimi anni la Lettonia ha beneficiato di fondi europei nell’ordine del 4% del Pil all’anno, coprendo il 18% della spesa pubblica del paese.
In più è da sottolineare come la scelta di entrare nell’Euro ha allontanato notevolmente l’influenza russa dal paese. Più dell’austerità europea spaventa la possibilità, in futuro, di ripiombare nell’area di influenza russa.
L’etnia russa costituisce oggi una minoranza rilevante in Lettonia e sono presenti nel paese formazioni politiche filo-russe. La dominazione sovietica è ancora un ricordo forte per i cittadini lettoni e la prospettiva di agganciare la modernità e i diritti civili europei è più allettante dei timori di malfunzionamento della zona euro.