di Gabriella Cioce
Andare “a zonzo” per Riga, la capitale della Lettonia, è un’esperienza particolarmente intrigante per tutti quei viaggiatori che sono alla ricerca dei particolari. Si tratta di una meravigliosa città in cui difficilmente è possibile spostare lo sguardo dai grandiosi edifici in Art Nouveau. Riga cerca di raccontare la propria storia nazionale, una storia che, stando a quanto ho visto, è una storia fatta di odi et amo nei confronti dell’Unione Sovietica e della sua permanenza al potere.
Nel 1991 la Lettonia si dichiarò indipendente, al crollo dell’Unione Sovietica, e quest’ultima la riconobbe come tale nel giro di un anno. Con il referendum del 2003 la Lettonia è entrata nell’Unione europea. E’ anche vero, però, che nell’ottobre di quest’anno Riga ha eletto a sindaco un esponente del partito filorusso. La russificazione della Lettonia, nonostante l’interludio dell’occupazione nazista dal 1945 alla fine della seconda guerra mondiale, aveva preso piede sin dal 1939. Nel 1939, infatti, la Germania nazista e l’Urss firmarono il patto Molotov-Ribbentrop che assegnava la Lettonia alla sfera di influenza sovietica.