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Lettura d’impronta

Da Flavialtomonte

Non ero sicura di registrarmi su Google+, lo ritenevo troppo simile agli altri social networks, ma alla fine mi sono decisa e proprio oggi ho creato la mia pagina Google che terrò aggiornata allo stesso modo della pagina Facebook.

Ma, dove eravamo rimasti?
Sempre a Teatro Primo ore 17:00 inizia una nuova lezione di analisi del testo e lettura di un copione “spassosissimo” del regista, sceneggiatore e produttore cinematografico francese Francis Veber. Nello schema mentale delle circostanze date (dove, quando e cosa) e di concetto e relazione, salta fuori l’aspetto più affascinante, spontaneo e autentico del teatro: la lettura d’impronta.
In questa prima fase emerge la bravura dell’attore che mette in gioco se stesso nei limiti stabiliti dalla lettura che scade all’esagerazione caricaturale.
È il momento in cui l’attore si gioca la parte tra parole e relazioni sentimentali – termine in uso nel metodo Stanislavskij – tra l’attore e il suo ruolo e la personificazione del ruolo in base al proprio stile di recitazione.
La lettura del testo prende forme diverse, l’attenzione degli attori, la curiosità del “come andrà a finire” e gli improvvisi colpi di scena del testo teatrale, aumentano l’adrenalina nella lettura e nella percezione del personaggio: è qui che si colorano i ruoli, nell’immaginario della messa in scena e degli aspetti estetici e satirici o drammatici (io preferisco le commedie) dei singoli caratteri.
La lezione giunge al termine, e anche i miei pensieri che si abbandonano alla notte per ispirarsi a un nuovo giorno.

Lettura d’impronta


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