Come ogni mese, eccovi il resoconto dei libri letti durante ottobre.
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> Il vento della luna – Daniele Monte (408 pp. – Inviatomi dall’autore)
Ogni tanto capita di trovare libri di autori esordienti, magari pubblicati da case editrici pressoché sconosciute o da Print on Demand, per i quali a lettura ultimata viene da domandarsi: “Ma com’è possibile che questo romanzo non sia un best-seller internazionale?” Senza esagerare, trovo che “Il vento della luna” faccia parte di questi.
Quel che salta all’occhio fin dal primo momento è che chi scrive ha capito alla perfezione cosa vuol dire saper coinvolgere il lettore: la scrittura è dinamica, vivace, capace di trascinare per tutta la durata della storia. La narrazione è serrata, zeppa di colpi di scena, coinvolgente ed emozionante al massimo.
Quindi, in definitiva, se state cercando un romanzo d’esordio che però meriterebbe di trovarsi molto più in alto di dov’è, non potete lasciarvi sfuggire Il vento della luna. Trovo che sia davvero un libro notevole, di quelli che capitano di rado. Complimenti all’autore, dunque!
(Qui la recensione completa.)
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> L’ultimo eroe del Klaidmark – Alberto de Stefano
(284 pp. – Inviatomi dall’autore in formato eBook) Per quanto riguarda la trama, come probabilmente vi sarete accorti leggendo il riassunto, L’ultimo eroe del Klaidmark non brilla per originalità: come ci racconta l’autore stesso nella presentazione, nello scriverlo si è molto ispirato alla mitologia norrena, e in effetti una certa somiglianza con Il signore degli anelli si percepisce nettamente.
Una nota positiva è che, una volta tanto, ci troviamo con un autore che ha avuto la pazienza di studiare e di informarsi a lungo. Purtroppo però forse è proprio il voler trarre spunto dalla mitologia nordica che ha penalizzato l’originalità. Gli stereotipi più classici del fantasy, infatti, ci sono quasi tutti.
Parlando un po’ di stile… ahimè, non mi ha lasciato del tutto soddisfatta. Per esempio, la punteggiatura è in gran parte da rivedere: spesso la si trova in eccedenza, cosa che rende il testo pesante e farraginoso, nonché inutilmente frammentato. Inoltre, a volte il PoV è ballerino, e la scelta dei termini non è delle migliori: il lessico è monotono, e a volte si ha l’impressione che laddove ci sono dieci parole se ne sarebbero potute mettere solo tre senza stravolgere il senso della frase.
Per concludere, L’ultimo eroe del Klaidmark è senz’altro un romanzo che ha del buono: sarebbe però bastata una maggior cura per i dettagli e uno sforzo di essere più originale per risultare migliore. Questo, ahimè, lo ha penalizzato molto, secondo il mio punto di vista, ma tuttavia i personaggi ben caratterizzati e perlopiù interessanti salvano le cose; dunque, si tratta di un libro in cui pregi e difetti si compensano a vicenda.
(Qui la recensione completa.)
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>Il libro dei coniglietti suicidi + Il ritorno dei coniglietti suicidi – Andy Riley
(84 pp. + 100 pp. – Letti in eBook)
Divertentissimo e assolutamente geniale. Alcune vignette le ho trovato un po’ di dubbio gusto (per questo ho dato 4 stelline invece che qualcosa di più), ma è stato comunque spassoso scoprire quali bizzarri metodi si inventavano i nostri amici coniglietti per suicidarsi. Ve li consiglio: le risate sono assicurate.
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> Il caso Jane Eyre – Jasper Fforde (378 pp. – Preso in biblioteca)
Ho scoperto questo romanzo su aNobii, in particolare grazie al libro Cuore d’Inchiostro di Cornelia Funke: un utente aveva recensito quest’ultimo affermando che l’idea del “salto dentro al libro” non era originale, bensì si ispirava, appunto, al Caso Jane Eyre. Inutile dire che credo non ringrazierò mai abbastanza quell’utente per avermi fatto conoscere un libro così bello.
Ci troviamo in un 1985 in cui tutto ruota attorno ai libri, tanto che esiste persino il reparto dei “detective letterari”, che si occupano dei casi riguardanti i libri, di cui fa parte anche la protagonista, Thursday Next. In questo mondo c’è un uomo che è semplicemente la terza persona più ricercata del pianeta, e questo uomo ha un piano terribile: rubare il manoscritto originale di Jane Eyre dalla casa delle Brontë, intrufolarsi nel romanzo grazie all’invenzione dello strambo dottor Mycroft, rapire la povera protagonista e chiedere ai lettori un riscatto enorme per riaverla indietro. Toccherà a Thursday indagare, risolvere la situazione e, possibilmente, evitare che il romanzo risulti stravolto (considerato, infatti, che Jane Eyre è narrato in prima persona, il libro durerebbe meno di 150 pagine). Insomma, un’idea che io reputo geniale. Non le darei 5 stelle piene perché ho trovato i personaggi non caratterizzati a dovere e perché i molti nomi sono difficili da ricordare, ma è senz’altro un libro che merita. Spietatamente, sadicamente e perfidamente fantastico il personaggio di Acheron Hades.
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> Atlantis, La maledizione del centauro – Roberta Usai (424 pp. – inviatomi dall’autrice)
Recensione disponibile a breve.
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> Comodo… ma come dire… poca soddisfazione – Gianluca Fracasso (186 pp. – inviatomi dall’autore in formato eBook)
Recensione disponibile a breve.
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> La bambina con il basco azzurro – Daniele Nicastro (118 pp. – inviatomi dall’autore)
Recensione disponibile a breve.
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> Cartoline dai morti – Franco Arminio (137 pp. – letto in eBook)
Un’idea veramente carina è originale, quella di scrivere una raccolta di “cartoline” immaginando che siano stati dei morti a scriverle. Ho apprezzato molto sia quelle dal tono ironico, seppur ugualmente amare, sia quelle più serie e profonde. Una sorta di nuovo Spoon River che si è rivelato molto carino da leggere.
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