“Mai si è troppo giovani o troppo vecchi per la conoscenza della felicità” Epicuro
Se pensi che leggere i classici o parlare di Filosofia sotto il sole rovente dell’estate sia pesante, forse dovresti leggere la lettera che Epicuro scrive a Meneceo sulla felicità.
Un breve assaggio:
Ti poropongo alcuni passaggi che mi sono piacuti e hanno stuzzicato le mie riflessioni:
” …Consideriamo inoltre una gran cosa l’indipendenza dai bisogni non perché sempre ci si debba accontentare del poco, ma per godere anche di questo poco se ci capita di non avere molto, convinti come siamo che l’abbondanza si gode con più dolcezza se meno da essa dipendiamo…”
Chissà se parte della crisi che stiamo attraversando è frutto del desiderio ossessivo di possedere?. Dopotutto viviamo nell’abbondanza ma ne abbiamo fatto una dipendenza e non riusciamo più a goderne dei piaceri siamo schiavi degli oggetti che possediamo.
“Ogni dolore è male, ma non tutti sono sempre da fuggire”
Il dolore attraversa i nostri giorni lasciando un segno e un insegnamento. Quando sei caduto dalla bici e ti sei sbucciato un ginocchio, quando hai ricevuto la prima delusione d’amore, quando hai perso qualcuno che amavi. Ogni volta che hai conosciuto il dolore ne sei uscito con una ferita ma hai imparato la lezione e ne sei uscito più forte e saggio .
“I sapori semplici danno lo stesso piacere dei più raffinati”
Sarà questa abbondanza di programmi di cucina super raffinata, ma ho l’impressione che se mi mangio una fettona di pane casereccio con triplo strato di Nutella potrei finire sotto processo per lesa Maestà Culinaria
“La necessità è irresponsabile, la fortuna instabile, invece il nostro arbitrio è libero, per questo può meritarsi biasimo o lode”
Chi è il padrone della tua Vita?. Il destino o tu con le tue decisioni?
Bè, spero di averti incuriosito abbastanza da spingerti a leggere questa Lettera. Puoi leggerla direttamente cliccando qui.
Image: ‘Once in 1640‘
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