“L’omino dei sogni, che buffo tipetto, mentre tu dormi danza sospetto, ti si mette accanto al letto e ti sussurra una parola: vola! E tu non domandi nemmeno con che?”
Da un po’ di tempo la Marmocchia sogna. O meglio, da un po’ di tempo la Marmocchia ricorda i sogni la mattina dopo. Meraviglia. Perchè se c’è una cosa magica è ascoltare un nano di tre anni e mezzo raccontare le avventure straordinarie che ha vissuto in sogno.
Certo, quando poi sono le tre di notte e lei si è appena sognata di aver perso uno dei suoi bambolotti e si rifiuta di richiudere gli occhi, se non ci siamo prima accertati che tutte le bambole e i peluche di casa ci sono e stanno bene, ecco magari l’argomento sogni perde un po’ di magia.
E poi le domande. Come lo spieghi, nel cuore della notte, nel pieno dormiveglia (suo) nonchè totale annientamento (tuo e di chi divide il letto con te) che “amore è stato solo un brutto sogno”? Non c’è verso. Per quanto uno possa pure crederti sulla parola, perchè in fondo sei sua madre, però col cavolo che ci torno a dormire in quella cameretta infestata da streghe, dinosauri e gatti maligni!
Allora era da un po’ che cercavo il modo per parlare di sogni con la Marmocchia. Per spiegarle che sognare è un’opportunità meravigliosa di vivere avventure magiche. Che sognare è bello, perchè nei sogni tutto puoi. E che quando il sogno diventa un incubo non ti devi preoccupare. Perchè al mattino, aprendo gli occhi, la tua mamma e il tuo papà saranno lì a consolarti.
E poi in casa nostra è arrivato ”L’omino dei sogni” di Gianni Rodari. E vi asscuro che non avrei mai potuto trovare parole migliori per spiegare alla Marmocchia il miracolo dei sogni.
“L’omino dei sogni”, ribattezzato ”Nasone” dalla Marmocchia, è un libro magico che insegna a non aver paura di addormentarsi e sognare. Illustrazioni meravigliose e testi divertenti per una favola che è anche un bellissimo sogno.