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Lev Tolstoj ci ricorda che cos'è l'anima / Spazio Spiritualità

Creato il 20 gennaio 2014 da Marianna06

 

  

Leone_Tolstoj_02

 

Un piccolo editore di Vicenza ([email protected] ) ha pubblicato, come poi talora accade senza che te lo aspetti, in una delle sue collane, un racconto inedito dello scrittore russo Leone Tolstoj, sconosciuto al grosso pubblico ma che merita tutta l’ attenzione possibile e immaginabile, trattandosi di un autentico gioiellino di stile nonché didatticamente prezioso per quello che è il suo contenuto.

Sono una cinquantina di pagine e non di più. Ma è un piccolo libro, mi permetto di suggerire, da tenere per abitudine sul comodino per poterlo leggere e rileggere tutte le volte che se ne senta l’esigenza.

Titolo del racconto, a lungo limato dall’autore per  pervenire a noi  perfetto nella stesura finale,  e cioè  come oggi lo leggiamo, è  :”Cosa fa vivere gli uomini”.

Ed è presto detto. Tolstoj ci racconta dell’anima. O meglio l’anima parla a lui. E parla anche a noi.

E l’anima emerge da una storia semplicissima. Quella di un angelo caduto che perviene a riconoscere l’amore di Dio attraverso i gesti di carità di un povero calzolaio e della sua modestissima famiglia.

Se sapessimo guardarci intorno con maggiore attenzione,quasi certamente, accadrebbe anche a noi d’imbatterci in esperienze pari a quelle del calzolaio della storia dello scrittore russo.

Perché, nonostante tutto lo scetticismo di cui siamo pregni di questi tempi, ci sono persone che possono insegnarci ad amare e ad amare disinteressatamente .

E, allora, capiremmo per davvero che ciò che “fa vivere”, appunto, gli uomini (e naturalmente anche le donne) è la carità di cui essi sono stati, sono e saranno capaci.

Carità intesa come dono (soprattutto dono di sé) e non esclusivamente, quale il mercato  attuale propone, ossia monetizzazione del reale.

Perché, al termine , quando si giunge al consuntivo dell'esistenza, contano molto poco le tante o poche ricchezze accumulate, i meriti, lo status sociale.

Sono belle cose e aspetti della vita senz’altro desiderabili ma, senza la carità,  sono niente.

E’ il libro, una riflessione senza infigimenti,che l’autore, in questo caso un grande della lettura del calibro di Tolstoj, fa.

E’ la scoperta di una vita interiore, che tutti possediamo, di una spiritualità, che deve emergere e divenire lievito perché noi si possa essere quel pane idoneo a conferma che, nel creato, tutte le cose erano (e sono e saranno, sempre che lo vogliamo) buone.

 

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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