Il termine zone erogene è stato introdotto a partire dagli anni ’60 e ’70 per descrivere quelle aree del nostro corpo caratterizzate da una più alta sensibilità.
Quando queste aree vengono stimolate, la maggior parte di noi prova sensazioni sessualmente eccitanti.
Le zone erogene sono aree del corpo più ricche di recettori nervosi (i nervi che passano gli impulsi al nostro sistema nervoso centrale) rispetto alla media. Queste aree, una volta stimolate, possono farci provare maggiore piacere o maggiore dolore del normale.
Le zone erogene sono quasi sempre le stesse per ogni persona: ecco perché moltissime persone sentono piacere al tocco dei capezzoli e non così tante persone provano piacere al tocco di un gomito!
Le zone erogene includono solitamente labbra, lingua, palmi e dita di mani e piedi, interno delle cosce, capezzoli, collo, orecchie, ascelle. Più in generale tutta la nostra pelle è una grande zona erogena. E più nello specifico, le parti di pelle che sono parzialmente costituite da mucose, come il prepuzio, il pene, il clitoride, le piccole e le grandi labbra della vulva, il perineo, la bocca o i capezzoli, sono quelle dove è certamente concentrata la maggiore sensibilità.
Tanto per essere chiari, non esiste alcuna correlazione tra il genere di un individuo e le aree di maggiore sensibilità sessuale: la stimolazione dei capezzoli è solitamente estremamente piacevole anche per gli uomini; d’altra parte non sono rare le donne non provano alcun piacere dalla stimolazione dei capezzoli.
Tuttavia, le sensazioni che proviamo al tocco delle nostre zone erogene non è mai uguale: dipende da chi e come le tocca, dal nostro stato fisico, dalla nostra percezione di queste aree del nostro corpo, da come ci sentiamo e dal modo in cui funziona il nostro corpo… per chi non l’avesse ancora capito tutto dipende insomma dal nostro cervello, come avevamo già spiegato qui.
Solo quando comprenderemo l’enorme ruolo giocato dal nostro cervello e dal nostro corpo come ‘sistema unico’ sul piano della nostra esperienza sessuale, allora riusciremo a capire PERCHE’ se è vero che la maggior parte delle persone arrivano all’orgasmo tramite stimolazione degli organi genitali, il piacere sessuale e l’orgasmo possono benissimo avvenire anche senza alcuna stimolazione genitale.
Ad esempio alcune persone portatrici di gravi disabilità che vedono la loro sensibilità genitale totalmente compromessa sono perfettamente in grado di raggiungere l’orgasmo sessuale. Il nostro corpo non è fatto a compartimenti stagni: il sesso riguarda principalmente il nostro cervello e il nostro corpo nel suo insieme, non solo quello che ci ritroviamo in mezzo alle gambe!
E’ importante anche sottolineare che non solo ognuno di noi è diverso per il modo in cui il proprio corpo funziona, si stimola e si eccita. Le nostre esperienze passate, il nostro vissuto, il modo in cui siamo cresciuti rivestono un ruolo fondamentale nel modo in cui viviamo la stimolazione delle aree erogene del nostro corpo.
Se nel nostro passato si sono verificati eventi spiacevoli che hanno riguardato una particolare parte del nostro corpo, possiamo essere sicuri che una volta che quella zona erogena verrà toccata, non si proverà alcuna sensazione di piacere, bensì probabilmente dolore, fastidio o indifferenza.
Se le nostre zone erogene vengono toccate da una persona che non ci piace, senza in nostro consenso, proveremo sensazioni molto diverse rispetto a quando è la persona che amiamo e che desideriamo a farlo.
Se una relazione sta andando alla grande e il partner tocca una delle nostre zone erogene per noi sarà molto semplice provare enormi sensazioni di piacere. Ma se la relazione sta attraversando un momento difficile, se ci sono incomprensioni, sarà molto difficile provare le stesse sensazioni, anche se veniamo toccati nello stesso esatto posto e nella stessa esatta maniera. Un giorno una particolare stimolazione può portarci all’orgasmo, il giorno seguente no.
Ecco di nuovo che entra in campo il cervello: quello che sentiamo e proviamo durante l’esperienza sessuale è intimamente legato a ciò che sta succedendo non tra le nostre gambe, ma piuttosto nella nostra testa.