Crescere, forse la cosa più difficile al mondo, ha ispirato e continua ad ispirare romanzi e film, e pur essendo un tema interessante e fondamentale nella vita di ciascuno di noi, può essere difficile a volte trattarlo con la giusta profondità ma senza diventare noiosi e retorici, senza scrivere banalità ma toccando i temi cruciali connessi.
Ci riesce ottimamente Beth Hoffman, in Lezioni di volo per principianti, traduzione italiana di Maria Bastanzetti, edito da Piemme, anche se il titolo italiano, come a volte succede è ben diverso da quello originale, Saving Ceecee Honeycutt, e anche meno incisivo, perché di un vero e proprio salvataggio si tratta, verso la protagonista, ragazzina anni Sessanta con una difficile situazione familiare e in cerca di nuove occasioni.
Cecelia Rose Honeycutt detta Ceecee, preadolescente nel profondo Sud degli Stati Uniti, è sola, con l'unico conforto dell'anziana vicina di casa, la signora Odell, e dei libri che divora, a fronteggiare una situazione familiare fatta di un padre commesso viaggiatore sempre assente che ha delegato a lei la gestione della madre, ex reginetta di bellezza caduta nella depressione e nella follia. Dopo la morte in un incidente della mamma, Ceecee viene sbolognata dal padre con il quale non riesce più a costruire un rapporto alla sua prozia Tootie, lontana dalla città in cui è cresciuta, ma proprio in questo posto sconosciuto la protagonista riuscirà a trovare la sua strada, in un mondo al femminile formato anche dalla governante di colore Oletta alla vicina Miss Goodpepper, adepta New Age ante litteram.
D'accordo, le infanzie e preadolescenze al femminile difficili non sono una novità, così come le storie di disagio personale e di riscoperta di sé, ma Beth Hoffman riesce a creare una storia che non è già vista in un solo momento, capace di toccare il cuore senza essere patetica e melensa, di costruire una ricerca di sé che da Ceecee diventa universale, risultando terapeutica a qualunque età.
Ricercare la propria strada, mettere o rimettere le ali per affrontare al meglio la vita diventano in queste pagine tematiche universali, con in aggiunta una spruzzata, già vista ma sempre efficace dati i tempi che sono sempre attuali per questo, di diritti civili delle minoranze e di emancipazione femminile.
Si sente l'eco anche di tematiche già trattate da Fannie Flagg e da Rebecca Wells, ma l'autrice sa creare uno stile tutto suo, tra l'altro meno melenso della Flagg, che dopo l'exploit di Pomodori verdi fritti non ha saputo essere altrettanto memorabile, pur rimanendo gradevole.
Lezioni di volo per principianti ha le carte in regole per piacere ad un pubblico, in particolare femminile, di tutte le età, adulto certo, ma anche molto giovane, come antidoto alle storie al femminile classiche ma ormai un po' datate in stile Piccole donne e soprattutto alle storielle a base di vampiri e paranormali che stanno diventando ormai tutte delle fotocopie.
Per spruzzarsi la mente con lievità ma pensando e per scoprire o riscoprire dentro di sé la voglia di ricominciare, reinventarsi, cambiare, consolidare il buono dal passato, per trovare il meglio nel presente e nel futuro, partendo dalla quotidianità, mai melensa, mai banale, mai scontata. Perché quello che conta, come dice ad un certo punto una delle protagoniste, è trovare in sé qualcosa che ti appassioni per riempire quell'avventura che si chiama vita.