Il sito Aem promette tempesta. Inserisci il tuo indirizzo e scopri se ti toglieranno le utenze, salvo poi riallacciarle.
http://www.aemcremona.it/index.aspx?m=77&f=2 nel dettaglio
ma in generale è meglio cliccare qui, aprendo una pagina del sito dell’Aem.
Aem gestioni, la cui maggioranza è di Lgh per volere del Comune, ha programmato altri distacchi d’utenze. Non solo Aem distacca. Anche altre aziende presenti a Cremona. Ma il Comune che garanzie dà? Promesse e basta, da quando il danno è diventato di evidenza pubblica.
E sono ancora in programma, malgrado accordi, promesse, tavoli. Il sito dell’Aem avvisa direttamente i cittadini. Ad esempio ci sono probabili distacchi in programma in via Divisione Acqui 4, in via Salvo D’Acquisto 4: sono dati ottenuti inserendo indirizzi a caso, come Largo Pagliari 4, Largo Pagliari 3, via Cattaneo 3, via Aspromonte 3, via Aspromonte 1. E si annunciano probabili distacchi proprio presso le case popolari, addirittura per black-out come se in quei piccoli appartamenti si consumasse una quantità enorme di energia. A giudicare dalle bollette che arrivano anche a chi non ha più l’utenza. In altre vie non risulta programmato alcun possibile distacco temporaneo. Lo dice il Gse, evitiamo i black-out.
Con grande delicatezza l’azienda stacca temporaneamente anche nei condomini popolari per evitare il rischio black-out, proprio nelle case dove ci sono già persone senza utenze. Ovviamente non manca il commentatore che insulta senza tener conto che il distacco temporaneo riguarda persino chi non ha utenze o le ha cambiate, e che riguarda soprattutto chi non sa perché acqua e luce non ci sono più.
I distacchi definitivi non trovano rimedio, per la gioia dei tifosi dell’azienda. Ci sono ancora non poche persone che ricevono bollette pur non avendo l’utenza, o addirittura l’acconto uguale all’anno precedente il distacco definitivo.
Ciò che qui è stato riportato non significa che distacchi vi saranno, bensì che sono stati programmati e che sono probabili, a meno che non si chiarisca un eventuale errore.
Ma sussiste ancora, eccome, il pericolo che persone in difficoltà paghino carissimo un sistema che nel suo insieme non funziona per niente e che è politicamente da censurare, perché è stato realizzato anni fa con una scelta strategicamente ingiusta.
L’inceneritore non ha giustificazioni, dato che il riciclo è da sempre possibile e più economico dell’atto di bruciare rifiuti. Il teleriscaldamento a Cremona, com’è stato dimostrato anche da sentenze di tribunale, non funziona. Nel complesso trasforma case popolari in piccole prigioni economicamente insostenibili dai residenti.
I cittadini parlano poco, tranne qualche caso. Molti dicono di aver paura, di temere ritorsioni. E’ un dato di fatto preoccupante: ci sono poteri, in questa specie insopportabile di “democrazia”, che possono opprimere i cittadini e metterli in ginocchio come e quando vogliono, anche per la fragilità degli stessi utenti (scusate, clienti!) non solo di Aem ma anche di altre aziende.
Gli anziani ricevono una bolletta? Molti di loro la pagano per la paura, per il timore di “lasciare debiti”, di mettersi “contro le istituzioni”, di fare brutta figura. Pagano anche se non devono pagare. E’ un timore umano, comprensibile nella quarta età e vergognosamente lucroso per le aziende private che volentieri incassano, perché devono fare profitto.
Anche persone di mezza età non parlano o addirittura negano del tutto (si chiama omertà) il problema confidato invece a diverse persone. Hanno paura. Ed è una parte rilevante dei cittadini: quelli in contatto con la pubblica amministrazione ma privi di mezzi per difendersi in caso di errore. Che sia reale o non reale questo timore, la paura è un dato soggettivo e dichiarato privatamente.
Non fa paura l’ufficio tecnico? Non ha poteri rilevanti, in un piccolo paese poi? Non hanno poteri forti i servizi sociali, come altri uffici pubblici? Per non parlare di imprese private.
Le istituzioni gestiscono un potere, i datori di lavoro pure, i cittadini lo subiscono. Chi ha un potere entra in relazione con chi non ce l’ha e lo schiaccia. E’ un controllo del territorio e di una buona parte di popolazione.
Non è sempre così, ma spesso succede: è un fenomeno che mette in difficoltà chi cerca di costituire prove che dimostrano un fatto già noto ma da dimostrare documentalmente. Un giornalista, senza documenti o riscontri di fatto, riproducibili, non va avanti, ma anche la democrazia non va avanti.